E’ iniziato questa mattina intorno alle ore 10 nella casa teatro della tragedia in strada del Villino, l’accertamento balistico del Ris chiamato a ricostruire la dinamica dello sparo che ha ucciso Yuleisi Ana Manyoma Casanova, “Giulia”, la cuoca colombiana di 33 anni morta lo scorso 10 agosto dopo essere stata centrata alla testa da un colpo di fucile calibro 16 maneggiato dal compagno di 26 anni.
Gli specialisti del Ris guidati dal capitano Fabio Leurta, insieme ai consulenti tecnici di parte della difesa dell’indagato, Paride Minervini, e di quella della famiglia della vittima, Raffaella Sorropago, oltre alla curatrice della figlia della sudamericana deceduta e il suo avvocato, hanno fatto ingresso nella palazzina poco lontano da porta Pispini per seguire le operazioni peritali, che faranno luce sulla traiettoria dello sparo che ha terminato la sua corsa contro il muro della camera da letto. Oggi spazio alle misurazioni balistiche, poi gli esami di natura strumentale si terranno l’11 settembre negli uffici del Ris a Roma per ottenere le attese ricostruzioni. Dopodichè si dovrà attendere alcuni mesi per gli esiti, che unitamente a quelli delle analisi dei reperti biologici raccolti dalla Polizia Scientifica, aiuteranno a determinare se si è trattato di un femminicidio (come ipotizza la Procura) o un tragico incidente, la tesi sostenuta finora dall’indagato che si trova associato al carcere di Siena.
“L’accertamento balistico – spiega l’avvocato Alessandro Betti, che segue il 26enne sotto indagine insieme al collega Leandro Parodi – consta di rilevazioni metriche e raccolta di dati per ricostruire la dinamica dello sparo, le operazioni tecniche saranno poi svolte a Roma. Il nostro assistito è in carcere, il ricordo sta riaffiorando ed aumenta la globalità del ricordo, ci metteremo in contatto col pubblico ministero e se lo riterrà di sentirlo, siamo a disposizione”.
“L’accertamento si concentra sulla dinamica dello sparo, la distanza, inclinazione e la posizione dei soggetti – sottolineano gli avvocati Michele Bellandi e Vincenzo Di Benedetto, difensori della famiglia della vittima – dopo questi rilievi a Roma, confrontando gli esiti dei precedenti sopralluoghi e le misurazioni, sarà fatta un’idea degli accadimenti, anche con una prova dello sparo. Per quanto riguarda gli accertamenti di natura medico legale, la curatrice della minore ha nominato un consulente e ci affiancheremo a lui, procedono intanto gli esami del prof. Gabrielli incaricato dalla Procura. Conclusi tutti gli approfondimenti, avremo un quadro più preciso, poi decideranno gli organi inquirenti se andare avanti. Per l’affidamento della bambina alla nonna – concludono – stiamo raccogliendo la documentazione necessaria e a giorni depositeremo la pratica”.