Proseguono senza sosta gli accertamenti sulla tragica morte di Yuleisi Ana Manyoma Casanova, da tutti conosciuta come “Giulia”, la cuoca colombiana di 33 anni uccisa il 10 agosto a Siena da un colpo di fucile alla testa sparato dall’arma maneggiata dal compagno di 26 anni. Dopo il sopralluogo del Ris di Roma nell’abitazione in strada del Villino del 3 settembre, gli specialisti incaricati dalla Procura di Siena hanno iniziato oggi negli uffici romani (alla presenza dei consulenti di parte) gli esami strumentali su impronte digitali, reperti biologici e residui dello sparo, per arrivare alla ricostruzione balistica di quanto accaduto.
Nelle prossime settimane è atteso il passaggio clou con l’esame balistico sul fucile calibro 16 che ha sparato il colpo fatale, per determinare traiettoria e inclinazione del colpo: i risultati sono attesi per fine ottobre-inizio novembre e dovrebbero stabilire se la morte della giovane è stato un femminicidio (lo ipotizzano gli inquirenti) o un drammatico incidente (la tesi dell’indagato).
Venerdì si registra altro passaggio dell’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Siena, con l’affidamento al perito della Procura dell’incarico per la copia forense dei cellulari di vittima e indagato, per scandagliare chat e altri materiali e ricostruire i rapporti intercorsi nella coppia. Il 26enne è infatti indagato anche per maltrattamenti e la giovane sudamericana avrebbe confidato a colleghe e amiche di aver subito delle violenze.