Nuova giornata di esami da parte del Ris di Roma per fare luce sulle morta di Yulia, la cuoca colombiana di 33 anni uccisa il 10 agosto a Siena in strada del Villino da un colpo di facile partito dall’arma maneggiata dall’ex compagno 26enne, che si trova in carcere.
Dopo gli esami balistici sul fucile, spazio oggi ad approfondimenti di genetica forense, con l’analisi di tracce e residui di sparo tra quelli finiti sulla canotta e sulle ciabatte della vittima, oltre che sul materiale biologico recuperato. Saranno presenti anche i consulenti delle parti.
Tutti accertamenti tesi a determinare se si è trattato di un incidente o di un femminicidio, si conta di avere gli esiti – compresi quelli autoptici – entro le prossime settimane per chiudere il cerchio. Il giovane è accusato di omicidio doloso ma anche di maltrattamenti e detenzione illegale di arma da fuoco, insieme ad un altro soggetto, che estraneo alla vicenda, gli avrebbe ceduto illegalmente l’arma.
Si attende solo l’ufficialità per quanto riguarda infine l’affidamento alla nonna della figlia di 9 anni della vittima.