Passa agli arresti domiciliari col braccialetto elettronico il 26enne sudamericano indagato per l’omicidio doloso di Yulia, la 33enne cuoca colombiana uccisa da un colpo di fucile sparato il 10 agosto nella casa di strada del Villino. Il Tribunale ha accolto la richiesta di modifica della misura cautelare che era stata avanzata nei giorni scorsi dai legali del giovane, che sarà scarcerato nel pomeriggio. Il gip ha accordato le tesi della difesa circa il venire meno del pericolo di fuga, di recidiva e di inquinamento probatorio. Una decisione accolta con positività dalla difesa dell’accusato, in capo agli avvocati Alessandro Betti e Leandro Parodi.
In attesa della chiusura dell’inchiesta sulla dinamica del fatto di sangue, il 26enne andrà a giudizio immediato per il capo di accusa della detenzione illegale dell’arma, per cui il ragazzo era stato ristretto nel carcere di Santo Spirito. Ieri sono state depositate le perizie medico-legali e balistiche, ed è stata chiesta una integrazione che sarà depositata nei prossimi giorni.