E’ Francesca Albanese la vincitrice dell’edizione 2025 del premio Dries van Agt, il premio internazionale più importante riservato a quelle persone che si distinguono nella lotta per la pace, la giustizia e i diritti umani. Docente e relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, Albanese si è distinta nel mondo attraverso le sue analisi incisive e i suoi principi incrollabili che l’hanno resa una delle voci più influenti a sostegno dei diritti dei palestinesi. Da sempre lei ha parlato in modo molto esplicito del conflitto israelo-palestinese, ribadendo come Israele stia commettendo un genocidio a Gaza.
E proprio la relatrice Onu è stata ospite a Siena in occasione del 7 ottobre scorso, ad un anno dall’atroce attentato di Hamas a Israele, della Conferenza organizzata dall’Associazione studentesca Cravos Siena. Quella fu un’occasione di straordinaria partecipazione a cui assistettero oltre 500 persone stipate all’interno dell’Aula Magna Cardini del Polo Mattioli dell’Università di Siena. Albanese è stata tra le prime all’interno delle Nazioni Unite ad affermare che ci sono “ragionevoli motivi per credere” che Israele stia commettendo un genocidio a Gaza. Una posizione che ha avuto ripercussioni perché le critiche a Israele sono spesso state valutate come accuse di antisemitismo, una strategia volta a screditare le voci critiche senza affrontare in maniera seria le argomentazioni che riguardano questo conflitto ormai decennale.
A spiegare il perché della decisione del Rights Forum, che assegna il premio, lo ha ribadito la presidente Berber van der Woude, sottolineando come: “Le sue analisi acute e la sua incrollabile bussola morale la rendono una voce potente per i diritti dei palestinesi. Nonostante le campagne diffamatorie, si rifiuta di essere messa a tacere: il suo coraggio è fonte di ispirazione per molti.”