Una storia decisamente curiosa: due ladri, non certo professionisti, decidono di svaligiare una banca, che è accanto all’impresa di pompe funebri in cui lavorano. Tutto sembra andare per il meglio, ma sono costretti a nascondere il malloppo, appunto, nella bara della madre appena deceduta di uno di loro. E da quel momento è una vertigine di intrighi, indagini, omicidi, furti. Un ritmo incalzante, una satira feroce, un testo dissacrante, scritto negli anni Sessanta, “Il Malloppo” di Joe Orton arriva a Siena al Teatro dei Rinnovati nel cartellone “Sipario Rosso” a cura del direttore artistico Vincenzo Bocciarelli .
Diretta da Francesco Saponaro con protagonisti Gianfelice Imparato, Marina Massironi e Giovanni Franzoni, la divertente “black comedy” vede come protagonisti McLeavy un padre di famiglia timorato di Dio, morigerato e conformista, vedovo da appena tre giorni. Hal è il figlio degenere che sogna di investire i profitti illeciti in un casino di appuntamenti. Dennis, impiegato in un’agenzia di pompe funebri, è il complice del furto in banca con scasso con il suo amico d’infanzia Hal. Fay è una scaltra infermiera senza scrupoli che ha fatto fuori sette mariti ed è sempre a caccia di sistemazione. Truscott è un poliziotto sui generis, abile nell’arte del travestimento, garante della legge ma tronfio di aggressività e nonsense. E poi c’è il corpo imbalsamato della defunta signora McLeavy che viene sballottata di qua e di là insieme alla refurtiva. I personaggi, tutti molto fanatici, danno vita a uno scontro tra generazioni senza esclusione di colpi. Il rituale della celebrazione funebre e del matrimonio, il fideismo religioso, la legalità e la giustizia vengono spogliati del loro significato profondo per lasciare spazio ai desideri morbosi che le convenzioni borghesi vogliono reprimere e tenere nascosti.