D'Urso lascia Siena, Movimento Civico Senese: "Giani garantisca la rappresentanza più ampia possibile"

"D’Urso non ha risposto pienamente alle attese, perché sono rimasti irrisolti i problemi del 118 e di tutta la medicina territoriale, nonché la collocazione degli ospedali periferici e la loro esistenza"

Di Redazione | 10 Ottobre 2024 alle 12:00

D'Urso lascia Siena, Movimento Civico Senese: "Giani garantisca la rappresentanza più ampia possibile"

Il Movimento Civico Senese interviene sulla partenza da Siena di Antonio d’Urso, che lascia la carica di direttore generale dell’Azienda USL Toscana Sud Est, per diventare dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento.

“La presenza di Antonio D’Urso alla guida della USL sudest è stata indubbiamente di qualità. Abbiamo apprezzato il garbo con cui si è rapportato con le istituzioni, la capacità di ascolto, di dialogo e di confronto; un uomo che non è mai andato sopra le righe e che ha eseguito il suo ruolo di tecnico, nella maniera migliore con qualità superiori a molti suoi predecessori.

Tuttavia, poiché come movimento politico rappresentiamo le aspettative dei cittadini e siamo attenti ai progetti per il futuro del nostro sistema sanitario, non possiamo omettere di sottolineare che il mandato del dott.

D’Urso non ha risposto pienamente alle attese, perché sono rimasti irrisolti i problemi del 118 e di tutta la medicina territoriale, nonché la collocazione degli ospedali periferici e la loro esistenza. Alcuni punti cruciali della sanità territoriale non sono, quindi, ancora stati risolti sicuramente per gli indirizzi e l’operato dei vertici politici della Regione Toscana, ovvero Governatore ed assessore regionale.

Confidiamo, quindi, che il nuovo Direttore generale che sarà incaricato da Giani, sia scelto garantendo la rappresentanza più ampia possibile tenuto anche conto dei cambiamenti politici avvenuti sul territorio, con tutti e tre i capoluoghi amministrati da compagini civiche e di centro destra, che rivendicano una azione più incisiva ed un cambiamento radicale delle prospettive del sistema sanitario regionale”.



Articoli correlati