Economia in provincia di Siena: nonostante inflazione e guerra, export in crescita, disoccupazione al 4,5%

“Ventunesima Giornata dell’Economia – Siena 2030 organizzata da Camera di Commercio e Fmps, l'analisi dei principali indicatori economici, sociali e demografici del territorio: l'economia senese sopravvive all'onda d'urto delle crisi geopolitiche e ambientali

Di Redazione | 18 Luglio 2023 alle 18:00

Presentati nel corso della “Ventunesima Giornata dell’Economia – Siena 2030”, organizzata da Camera di Commercio e Fondazione Monte Paschi di Siena, i principali indicatori sociali, demografici ed economici della provincia di Siena.

L’iniziativa è stata una significativa occasione di confronto e di analisi sullo sviluppo del nostro territorio attraverso i contributi del Presidente e del Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo-Siena Massimo Guasconi e Marco Randellini, del Presidente e del Direttore Generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena Carlo Rossi e Marco Forte, del Rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra, della Professoressa Francesca Gagliardi del Dipartimento di Economia politica e Statistica dell’Università di Siena.

E’ intervenuto anche Andrea Favaretto, Direttore del Centro Studi Sintesi di Mestre che ha presentato l’ultimo report dell’ “Osservatorio del turismo della provincia di Siena”, nato da un progetto di Confcommercio Siena, Confesercenti Siena e Camera di Commercio di Arezzo-Siena, con il sostegno economico della Fondazione Monte dei Paschi di Siena con l’obbiettivo di offrire analisi delle dinamiche e delle tendenze della filiera turistica del territorio provinciale.

“Da alcuni anni, attraverso le attività di studio e ricerca che culminano nella Giornata dell’Economia, la Fondazione MPS offre il proprio contributo ad una riflessione collettiva sul futuro dei nostri territori e delle Comunità. Tutto ciò è in linea con la nostra missione di soggetto promotore di relazioni e di animatore di coesione sociale. Grazie alla cresciuta collaborazione con la Camera di Commercio e il nostro Ateneo, oggi offriamo una “cornice” all’interno della quale è possibile declinare – tutti insieme – il nostro futuro.” – ha affermato Carlo Rossi, Presidente Fondazione Mps.

“Pur in presenza di segnali positivi come, ad esempio, il rallentamento della spinta inflazionistica, – ha evidenziato Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena – determinato soprattutto dal decremento della componente energetica, sulle prospettive economiche nazionali permangono ancora molti elementi di incertezza derivanti in larga parte dal quadro internazionale. Soprattutto il perdurare del conflitto in Ucraina e alcune spinte protezionistiche che stanno emergendo in alcuni mercati possono condizionare negativamente l’evoluzione dell’economia europea ed italiana. Comunque i dati reali, come ad esempio quelli relativi all’export, fotografano una situazione particolarmente positiva per l’economia senese. Le esportazioni della nostra provincia hanno infatti superato, nel primo trimestre del 2023, il miliardo (1.101 milioni di euro) rappresentando il 7,6% del totale regionale. Dal confronto con lo stesso trimestre dello scorso anno emerge una decisa crescita (+37,2%), con un passo superiore a quello medio regionale (+17,1). Le stime formulate da Prometeia nell’ultimo rilascio degli Scenari delle Economia Locali (aprile 2023) mostrano però segnali di rallentamento in particolare proprio per quanto riguarda l’indicatore delle esportazioni: nei successivi trimestri del 2023 si dovrebbe verificare una riduzione dell’export che farebbe chiudere l’anno con un -2,5% rispetto al 2022. Con i prossimi trimestri e con l’analisi di altri indicatori, ad iniziare da quelli turistici che al momento stanno anch’essi evidenziando ottime performance, sapremo valutare in maniera più approfondita l’andamento 2023 dell’economia senese”.

“La forte ripresa economica post pandemia si lega agli effetti indotti dall’invasione russa in Ucraina ed alle conseguenze sull’inflazione e sui tassi di interesse. Le due opposte tendenze, soprattutto nella seconda parte del 2023, stanno trovando un difficile punto di equilibrio. Per l’economia senese questo si traduce in un significativo incremento delle esportazioni, ma anche in una chiara riapertura per le attività del terziario. Non possiamo che auspicare che questa condizione di equilibrio continui ad essere stabile anche nel prossimo anno” ha evidenziato Roberto Di Pietra, Rettore dell’Università di Siena.

“Come ogni anno, la giornata dell’economia rappresenta la migliore occasione per riflettere in modo attento e ragionato sulle dinamiche socio-economiche della provincia e per programmare, sulla base di dati ed evidenze concrete, l’attività dei prossimi anni della Fondazione MPS, secondo un approccio ormai consolidato. Gli elementi di forza e di debolezza evidenziati rappresentano chiaramente delle opportunità e delle sfide da cogliere e portare avanti, possibilmente in coordinamento con tutte le istituzioni del territorio.” – ha commentato Marco Forte, Direttore Generale Fondazione Mps.

“L’attuale panorama geopolitico, economico e sociale si sta caratterizzando per una crescente incertezza, con repentini e bruschi cambi di scenario che rendono sempre più difficile ipotizzare l’andamento dell’economia provinciale soprattutto nel medio periodo – sottolinea Marco Randellini, Segretario Generale dell’Ente – Comunque per il 2023– secondo le stime Prometeia – il valore aggiunto provinciale dovrebbe attestarsi ad 8,33 miliardi in valori correnti, con una crescita dello 0,9% rispetto allo scorso anno, quando il valore aggiunto complessivo del territorio senese era stato pari a 8 miliardi di euro (in crescita del 4,4% in termini reali . Nel corso di quest’anno reddito e consumi delle famiglie senesi dovrebbero proseguire a crescere di buon passo, sospinti dalle spinte inflazionistiche che stanno sicuramente giocando un ruolo di primo piano nella dinamica di reddito e consumi espressi in valori correnti. Piuttosto debole, anche se ancora positiva, la dinamica occupazionale: in crescita, infatti, a ritmi similari sia gli occupati che l’intensità di lavoro (unità di lavoro). Nel 2022 il tasso di disoccupazione provinciale si è collocato al 4,5%, in discesa progressiva rispetto agli ultimi anni e sensibilmente al di sotto del livello regionale (6,0%) e soprattutto nazionale (8,1%). Non è però necessariamente una buona notizia: i disoccupati in provincia di Siena sono infatti passati dai circa 8.900 del 2019 ai 5.300 del 2022 (-3.500 unità, -39,8%), senza trasformarsi in occupati (che abbiamo visto diminuire di circa 3.200 unità) ma dando luogo ad una crescita degli inattivi nella fascia 15-74 anni (circa 3.900 in più, +5,7%). Nell’emergenza Covid, una parte non marginale di coloro che avevano perso il posto di lavoro ha infatti rinunciato a cercarne un altro. Ciò si è tradotto in un aumento del tasso di inattività di oltre due punti percentuali, dal 35,3% al 37,7%. Analizzando infine il peso della provincia di Siena in ambito regionale nel biennio 2022-2023 rileviamo che esso è aumentato in termini di valore aggiunto e di esportazioni, è sostanzialmente stabile per quanto concerne redditi e consumi delle famiglie mentre è diminuito per quanto riguarda unità di lavoro ed occupati.”.

“Questo progetto lungimirante continua ad essere una realtà isolata a livello italiano ed ha catturato l’attenzione di svariati portatori di interesse. Il nostro gruppo di ricerca dell’Università di Siena continua ad aggiornare ogni anno – evidenzia Francesca Gagliardi dell’Università di Siena – il cruscotto di indicatori di SIENA2030 ed anche ad aggiungerne di nuovi, da noi implementati. Ne sono un esempio gli indici di vulnerabilità delle famiglie. I dati su Siena, a fronte di una vulnerabilità finanziaria più o meno invariata post Covid, mostrano invece un sensibile aumento della vulnerabilità delle famiglie legata alle esigenze dei bambini e nei bisogni primari e di stile di vita inclusivo. Le famiglie hanno dovuto iniziare a fare selezione nei propri consumi, in particolare su viaggi, arredo e ristorazione. Abbiamo fatto anche un focus sulle disparità di genere, affrontate da vari punti di vista nel corso della vita degli individui. Le analisi, anche a livello senese, come nel resto dell’Italia, evidenziano che le disparità, a sfavore femminile, sono ancora molto elevate.”



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