“La scorsa settimana le organizzazioni sindacali ed i lavoratori sono stati messi a conoscenza del fatto che la Direzione della Egizia Design, azienda nata a Poggibonsi nel 1949 per la decorazione serigrafica del vetro ed ubicata da Gennaio 2022 nel Comune di Barberino Val d’Elsa, avrebbe richiesto ufficialmente istanza di fallimento in proprio nella giornata di Mercoledì 13 Luglio” – annunciano Filctem Cgil, Femca Cisl e la RSU di Egizia Design.
“Tutto questo viene ritenuto da noi e da parte del personale dipendente, attualmente 15 unità, – sottolineano i sindacati – non solo forzato, ma anche incomprensibile. La Proprietà della Egizia Design aveva rilevato da un precedente fallimento il ramo di azienda della vecchia Egizia Srl nel novembre 2018. Sicuramente la pandemia da Covid-19, la speculazione su energia e gas e la guerra in Ucraina non hanno agevolato le imprese, tuttavia questa soluzione drastica e drammatica per i lavoratori non era stata minimamente accennata né era prevedibile”.
“Infatti dal 2021 la Egizia Design sta producendo la serigrafia della bottiglie di vino, in sostituzione delle etichette di carta, per note case vinicole della zona – spiegano Filctem Cgil e Femca Cisl – e lo stesso trasferimento dal vecchio capannone ubicato nella zona dei Fosci a Poggibonsi per la zona industriale di Barberino Valdelsa aveva dato l’impressione a tutti della volontà di fare impresa, anche con investimenti e nuove idee produttive. La ‘doccia fredda’ avviene invece perché secondo la Proprietà i costi energetici e delle materie prime non permettono di andare avanti e la mancanza di ordini impedisce qualsiasi soluzione transitoria”.
“Durante il confronto avuto con la Proprietà – precisano Cesare De Sanctis e Giuseppe Cesarano, responsabili di zona rispettivamente di Filctem-Cgil e Femca-Cisl – abbiamo provato a capire se potevano essere messi in campo gli ammortizzatori sociali o anche un concordato in continuità per evitare un ennesimo fallimento, visto che, a differenza di quello che sostengono i Proprietari, il lavoro sembra comunque esserci, infatti ci risulta che molti clienti, come i dipendenti, siano sorpresi, ma anche arrabbiati perché senza la merce saranno costretti a pagare anche delle penali”.
“Ora i dipendenti si affidano al Tribunale per comprendere la loro fine, – proseguono le organizzazioni sindacali – infatti nella vicenda si intreccia l’affitto di ramo di azienda con il nuovo fallimento che complica la previsione e le procedure stesse. Ciò rende tutto più amaro e difficile per i lavoratori, non solo per il recupero delle spettanze, ma soprattutto per il loro futuro lavorativo. Il sindacato si adopererà con la curatela affinché le maestranze non vengano penalizzate economicamente, ma anche sul versante della continuità produttiva con la speranza che imprenditori più affidabili comprendano che esiste anche il rischio di impresa, soprattutto per la produzione di beni voluttuari”.
“La storia della Egizia Design dimostra che la situazione socio economica nazionale e anche valdelsana sta diventando esplosiva – concludono De Sanctis e Cesarano – e che la difficoltà della classe imprenditoriale che stenta ad assumersi responsabilità sociali fino in fondo rende le alternative e le soluzioni ancora più devastanti”.