Parte dall’ala riformista, laica e liberale del centrosinistra il percorso del Governatore Eugenio Giani verso la riconferma per le Elezioni Regionali 2025. È stato ufficialmente presentato il progetto, nonché la lista, “Avanti con Giani Presidente” che raccoglie Azione, +Europa, Partito Socialista e Partito Repubblicano. Una rinnovata alleanza che certifica la composizione di un listone unico moderato che ha valutato positivamente l’operato di questi cinque anni della Giunta Giani.
“Abbiamo preso posizione, orgogliosi di averlo fatto, presentando un progetto ambizioso e concreto per la Toscana – spiega Elena Casi, Presidente provinciale di +Europa Siena -. Quella che vogliamo è una Toscana sana, che guardi al futuro puntando sull’innovazione, sulla sostenibilità e soprattutto sui diritti civili. E infatti importantissimo ricordare che la difesa dei diritti sociali, la sanità pubblica, la sicurezza energetica sono per noi irrinunciabili. Noi crediamo fortemente in una Toscana che investa nell’intelligenza artificiale, nella ricerca universitaria, senza mai ovviamente arretrare su temi importanti come l’autodeterminazione e l’inclusione sociale, basti pensare che la legge sul fine vita era stata approvata dal Consiglio regionale la settimana scorsa”.
Adesso manca la parte progressista della coalizione, primo fra tutti l’okay scontato, ma ancora non ufficiale, del Partito Democratico, di Alleanza Verdi e Sinistra e addirittura del MoVimento 5 Stelle. Poli lontani gli uni dagli altri, su cui proprio Giani dovrà fare sintesi. Intanto Azione, la forza più critica verso l’ala più di sinistra, non pone veti alle alleanze.
“È una valutazione che abbiamo fatto come gruppo dirigente rispetto a indecisioni che vedo esistono nella parte sinistra e di centrosinistra all’interno dello schieramento – afferma Roberto Bozzi, Segretario provinciale di Azione Siena -. Ancora il Pd non ha preso posizione e questa è una cosa grave, visto anche il buon consenso che il Governatore già ha. È bene che qualcuno abbia il coraggio di fare una scelta. Io credo che le cose importanti siano quelle di stare sul merito delle questioni, per cui è inutile fare ragionamenti di natura ideologica. Ce n’è già troppa nella politica italiana, ma bisogna stare sul merito delle questioni”.
