Tommaso Marrocchesi Marzi si toglie subito le etichette di dosso. Al caffè Scudieri, in Piazza del Campo, per il giorno della sua presentazione sono ben visibili i vessilli dei tre partiti del centrodestra, ma lui, imprenditore legato al mondo del vino, già strizza l’occhio alla società civile. Da quel mondo viene e, a parte una parentesi come consigliere comunale di Castellina in Chianti, la politica non l’ha mai riguardato. Per concorrere per il seggio alla Camera nelle elezioni suppletive ha preteso una piena condivisione sul suo nome, ben sapendo che i voti decisivi però dovrà guadagnarseli al di fuori degli schieramenti partitici. Perciò, sebbene alla votazioni manchino per lo meno tre mesi se non più, la lista delle priorità per il territorio è già pronta. Sia chiaro, non si è inventato niente, ma parlare di direzione generale della Banca Mps a Siena, di infrastrutture e di un polo delle Scienze della vita, un ritorno in termine di preferenze lo può garantire.
Soprattutto se chi lo deve affrontare, arriverà da fuori. Per il momento si procede con i nomi, spesso altisonanti (vedi i vari Conte e Letta), senza che però nessuno del centrosinistra sia andato oltre. E su questa mancanza di conoscenza territoriale, sapendo bene di richiamare alla mente degli elettori l’esperienza con Padoan del 2018, Marrocchesi punta a far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte. Il tempo per rispondere non manca. Resta da capire, se a sinistra comanda Roma o Siena.