E’ braccio di ferro tra Governo e Regione Toscana sulla costituzione di un centro di permanenza per il rimpatrio. Mentre l’esecutivo nazionale sembra rigare dritto in merito all’allestimento del presidio per la gestione dei migranti, il governatore Eugenio Giani alza le barricate e si dichiara contrario all’ipotesi sposando invece l’efficientamento del sistema di accoglienza.
“Io non impedisco” la costituzione di un Cpr in Toscana. Se arriva il ministero degli Interni e vogliono fare il Cpr io gli dirò che sono assolutamente contrario sul territorio della regione, il Comune che loro sceglieranno vedremo cosa gli dirà, se ne prenderanno tutte le responsabilità”. Ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani a margine di un evento a Firenze specificando che “in questo momento gli italiani stanno vedendo che a Lampedusa arrivano il doppio dei migranti dell’anno scorso quando ancora governava il governo Draghi. Arriva il doppio dei migranti dell’anno scorso, ma qualche mese fa abbiamo visto la premier con grande enfasi mediatica dire che sarebbe andata in Tunisia, che si sarebbe accordata con il Governo di quel Paese e di altri, e che dopo ciò sarebbero arrivati meno migranti. Nulla di più inesatto perché di migranti ne sono arrivati di più”. Al problema dei migranti, ha detto ancora Giani, la risposta del Governo è costituire “il Cpr, cioè un centro di immissione verso circuiti che li riportino nei loro paesi semplicemente perché hanno commesso degli illeciti amministrativi e” dunque “sono venuti” in Italia “come degli abusivi. Qualunque persona si rende conto che è una risposta illogica perché il problema non è quello di reintegrarli nei loro paesi, non ci andranno mai, e per mandarceli ci vogliono 18 mesi. Questo voler enfatizzare il Cpr da realizzare nelle Regioni è un rispondere in modo demagogico ad un problema a cui non si dà risposte”.
E mentre si assiste all’incremento negli ultimi giorni di sbarchi a Lampedusa, il governatore Giani rilancia con il modello di accoglienza toscana.
“Se non lo fa il governo” di dare risposte al problema dei migranti, “cercheremo di farlo noi come Toscana offrendo il modello toscano. Noi cercheremo di costruire un sistema per cui chi arriva viene identificato in quelle che sono le possibilità che può offrire, vedere se ha una professionalità, se non ce l’ha vedere di dargliela e magari a partire dai lavori agricoli e cercare di renderli utili sul nostro territorio”. Ha detto il presidente della Toscana sottolineando: “Del resto siamo il Paese della denatalità, questo è l’approccio, io mi sarei aspettato dal Governo concretezza nelle risposte da dare a questo metodo, se si preferisce invece sbandierare che la risposta è fare i Cpr, mi sembra una non risposta”.