Emergenza pediatra Amiata, Picciolini: "Non abbiamo trovato un sostituto. Pubblicheremo lo stato di zona carente"

Ricerca attraverso tutti i canali a disposizione non andata a buon fine, spiega il direttore della società della Salute dell'Amiata. L'assistenza ai bambini sarà dirottata sui medici di base. "Necessario investire su medici, pediatri e infermieri residenti nei territori"

Di Redazione | 25 Agosto 2022 alle 19:30

Amiata, dal 31 Agosto cesserà l’attività del pediatra di base senza aver trovato un sostituto, attraverso tutti i canali a loro disposizione. L’assistenza ai bambini sarà dirottata sui medici di base. Il Direttore della Società della Salute dell’Amiata senese Marco Picciolini fa chiarezza sul servizio che per adesso sarà in mano ai medici di famiglia supportati da specialisti pediatrici.

È purtroppo un fenomeno comune a molte zone della Toscana e d’Italia, quello della mancanza di medici di famiglia e pediatri di base nei territori di provincia e lontani dalle città. Sull’Amiata infatti dal 31 Agosto cesserà l’attività del pediatra di zona per cui l’Asl Toscana Sud Est non è riuscita a trovare un sostituto attraverso tutti i canali a loro disposizione.
L’assistenza sanitaria dei 577 bambini che da settembre non saranno più seguiti dal pediatra dimissionario sarà comunque garantita al 100% attraverso i medici di famiglia coadiuvati da specialisti pediatrici che, per tre volte a settimana, saranno presenti alla Casa della Salute di Abbadia San Salvatore e nel Distretto di Piancastagnaio.

“È stato mandato un incarico provvisorio a una graduatoria aziendale di pediatri, nessuno ha riposto – spiega Picciolini –  il secondo tentativo è stato fatto con un’altra graduatoria di medici di assistenza primaria, sono state mandate 600 mail ma nessuno ha risposto. Non avevamo altra soluzione che affidarci ai medici di famiglia. A dicembre pubblicheremo lo stato di zona carente. Ma è necessario investire su medici, pediatri e infermieri residenti nei territori, i pediatri che escono dalle scuole di specializzazione preferiscono ambiti metropolitani”.

Una problematica complessa a cui è difficile trovare una soluzione facilmente, però il Direttore Picciolini ha un’idea su come poter lavorare per il futuro: investire sulle risorse dei territori stessi.

“Bisogna investire – ritiene il Direttore della Società della Salute Picciolini – su medici, pediatri e infermieri residenti nei territori. Ho aperto un dialogo proprio su questo tema con i Sindaci, le Amministrazioni Comunali e la ASL. Purtroppo i pediatri che escono dalla scuola di specializzazione preferiscono rimanere nelle aree metropolitane o nelle città”.



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