Enzo Decaro a Siena con "Non è vero ma ci credo", una tragedia tutta da ridere. L'intervista su Siena Tv

Puntata speciale di "Su il Sipario", il direttore artistico Vincenzo Bocciarelli ha intervistato per Siena Tv Enzo De Caro a teatro con Non è vero ma ci credo"

Di Simona Sassetti | 15 Marzo 2025 alle 16:56

“Colgo l’occasione per salutare tutti i telespettatori di Siena TV. Simona Sassetti ha voluto me oggi come inviato dell’appuntamento “Su Il Sipario” qui dal Teatro dei Rinnovati per Sipario Rosso” inizia così questa puntata speciale della rubrica che andrà in onda questa sera alle 21 durante Sette Giorni. Il direttore artistico Vincenzo Bocciarelli, ha indossato i panni da giornalista, per intervistare Enzo Decaro in scena a Siena con “Non è vero ma ci credo”, spettacolo già sold out.

“Finalmente sono a Siena – racconta Decaro – volevo farmi una salita sulla Torre del Mangia, casomai dopo lo spettacolo, anche perchè penso di averla fatta due volte nella stessa giornata un paio di anni fa. Sono contento di essere a Siena per questa stagione così eccellente”. Il segreto di questo spettacolo? Che ogni sera è uno spettacolo unico e irripetibile – racconta – . Questo credo piaccia molto anche alle persone,  abbiamo cercato di mettere insieme la tradizione, ovvero il teatro di De Filippo e l’innovazione con un atto unico di 90 minuti”.

Lo spettacolo di Peppino De Filippo è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. Finché sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti.

“Quanta superstizione c’è in Enzo Decaro?” Chiede Bocciarelli. “Sono la disgrazia dei miei colleghi – risponde Decaro – , perché sono il napoletano meno superstizioso che io conosca. Io mi rendo conto che i miei commensali sono capitati male con me, perché prendo il sale, passo il sale e non lo faccio bene, anzi ritengo che essere superstiziosi porti proprio male”.

“Una cosa che mi ha colpito della tua carriera, del tuo percorso di artista, è l’insegnamento”, afferma Bocciarelli. “Si, è un grande privilegio – risponde Decaro – In varie università ho insegnato scrittura creativa, sempre nell’ambito di Storia del cinema, Scienze della comunicazione. I giovani di oggi non sono male, dobbiamo avere fiducia in loro, anzi voglio invitarli anche a teatro qua stasera. Invito anche tutti i superstiziosi, coloro che fanno finta di dire che non guardano l’oroscopo ma la mattina ci buttano l’occhio. Assolutamente devono venire, ma l’invito vale anche per i non superstiziosi, che troveranno pane per i loro denti”.

“Non è vero ma ci credo” di Peppino de Filippo, per la regia di Leo Muscato vede oltre ad Enzo Decaro anche Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Mario Cangiano, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone per la direzione artistica di Laura Tibaldi De Filippo. Le scene sono di Luigi Ferrigno; costumi di Chicca Ruocco, disegno luci di Pietro Sperduti, l’assistente alla regia è Roberto Fiorentino, Produzione de “I Due della Città del Sole”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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