I sindaci di Siena e Grosseto chiedono in coro spiegazioni alla luce dell’esposto presentato alla procura di Pistoia sulla gara per il trasporto pubblico locale vinto da Autolinee toscane
Nota congiunta del sindaco di Siena Luigi De Mossi ed il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna in merito all’esposto presentato alla procura di Pistoia sulla gara per il trasporto pubblico locale.
“Nell’apprendere dell’esposto presentato alla procura di Pistoia sulla gara per il trasporto pubblico locale vinto da Autolinee toscane (la francese Ratp), esprimiamo preoccupazione e chiediamo un chiarimento urgente con il governatore della Toscana Enrico Rossi e con l’assessore alle infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti Vincenzo Ceccarelli. Da parte nostra nessuna accusa ma la necessità di spiegare ai cittadini la situazione, che pare a dir poco complicata: occorre, al più presto, capire quello che sta succedendo, informare tutti gli utenti toscani e tutelare tutte le Aziende di Trasporto che hanno partecipato con fiducia alla Gara del Tpl”.
“L’occasione si potrebbe prestare per definire più puntualmente a livello nazionale quale possano essere le garanzie di trasparenza nella gestione burocratica e politica di gare di questa portata: i cittadini dovrebbero potersi sempre fidare delle Istituzioni, soprattutto quando le scelte abbiano una tale ricaduta sulla quotidianità. Il trasporto pubblico è uno strumento indispensabile, spesso utilizzato dalle fasce più fragili della popolazione. Di più: in molte zone della Toscana, a bassa antropizzazione, il mezzo pubblico è presidio indispensabile per poter accede ad altri servizi, spesso vitali. L’impressione che si ha, assistendo a questa complessa vicenda, è che la confusione sia a tutti i livelli: dalle scelte politiche a quelle di gestione. Mentre questo spettacolo doloroso continua ad andare in scena, ci sono i cittadini, quelli che aspettano l’autobus alla fermata: anziani che si spostano per le cure, giovani che vanno a studiare, donne che devono accudire i figli. Sono quelle categorie che devono essere aiutate e servite con un occhio di riguardo. Qualcuno dica ora quando passerà l’autobus”.