Si prefigura l’accusa di peculato: le indagini sono in corso, col Comune che ha stretto la morsa nei confronti di inadempienti e furbetti
Un noto albergatore senese risulta indagato per aver evaso 150mila euro di tassa di soggiorno. A darne notizia è stato ieri il sindaco Bruno Valentini, durante la conferenza stampa per presentare i dati 2017 dei flussi turistici a Siena e Provincia. L’indagine è in corso e non sono stati diffusi ulteriori dettagli, se non che la persona nel mirino è un conosciutissimo albergatore senese, il cui nome non è ancora stato reso noto. L’accusa che si prefigura è di peculato, in quanto l’albergatore che riscuote la tassa di soggiorno riveste il ruolo di incaricato di pubblico servizio: l’indagato ha già messo tutto nelle mani di un altrettanto noto studio legale senese, in attesa di ulteriori sviluppi. Questo caso, come un precedente che ha visto la condanna di un altro esercente per un importo non versato di 30mila euro per mano della Procura regionale della Corte dei Conti della Toscana, rientra nell’iniziativa di contrasto all’evasione svolta dalla Polizia Municipale e dal Servizio Tributi del Comune di Siena relativa alla corretta gestione della tassa di soggiorno da parte di imprese strutture alberghiere ed extra-alberghiere. L’attenzione posta dall’Amministrazione Comunale nei confronti dell’incasso e versamento nelle casse comunali dell’imposta di soggiorno sta determinando una vera e propria “morsa” nei confronti dei furbetti, e sta ottenendo una riduzione progressiva dei casi di inadempienza, anche per la crescente consapevolezza della gravità della violazione che non si configura come una generica evasione fiscale ma un vero e proprio reato compiuto contro la Pubblica Amministrazione.