Arbia fa sentire la sua voce. E’ terminata da qualche giorno la petizione per la messa in sicurezza dell’area della ex fornace, e le firme raccolte sono state circa 2900. Un risultato importante, che adesso sarà trasmesso ai comuni interessati alla vicenda, quindi Asciano, Siena e Castelnuovo Berardenga, ma anche alla Prefettura, alla Provincia, alla Regione all’Arpat e all’Asl.
“E’ un risultato estremamente positivo quello che abbiamo raggiunto – ha raccontato ai nostri microfoni il coordinatore della Consulta Territoriale di Arbia Luca De Michelis -. Siamo riusciti ad intercettare tutte quelle persone che vivono questo paese in modo abituale, oltre che ai residenti. Insieme alla raccolta firme abbiamo portato avanti una compagna di sensibilizzazione che ha fatto in modo di far conoscere il problema a più persone possibili. Per questo risultato vanno ringraziati – ha detto De Michelis – tutti i firmatari, i membri della consulta, gli esercizi commerciali che hanno partecipato e alle associazioni del territorio”.
La richiesta dei cittadini è quella di intervenire urgentemente per mettere in sicurezza la zona, abbattendo la ciminiera e rimuovendo o trattando adeguatamente le coperture di amianto sottostanti. Adesso il futuro della ex fornace passerà anche dalle decisioni degli enti territoriali.
“Dall’incontro che faremo – ha spiegato De Michelis – mi auguro che le istituzioni comprendano che per risolvere un problema di questa gravità sia necessario andare fuori dagli schemi. Intendo anche di intraprendere in via sperimentale una strada non convenzionale.
Qualcosa sull’argomento si è già mosso: l’ex fornace è infatti stata messa all’asta lo scorso 21 giugno con un prezzo base di oltre 6 milioni e mezzo di euro, e la prefettura ha già presieduto un tavolo tecnico per parlare della bonifica dell’area.