Nell’ambito delle conferenze archeologiche curate dal MaM – Museo Archeologico di Monteriggioni, Abbadia Isola, si terrà sabato 30 dicembre alle ore 18:00, Sala Ildebrando, l’esposizione “Fake e Archeologia: la ‘meravigliosa’ storia del mondo nascosta dalla scienza ufficiale” di Marco Valenti (professore ordinario di Archeologia Medievale dell’Università di Siena).
L’appuntamento è curato dal Comune di Monteriggioni, dalla Società Monteriggioni AD 1213, dall’Associazione Amici del Castello di Monteriggioni. Una serata molto vivace e interessante, talvolta anche divertente, nella quale si parlerà degli innumerevoli sensazionalismi, spesso fantastici, che coinvolgono l’Archeologia. L’Archeologia è infatti materia affascinante che studia il passato per progettare politiche di valorizzazione insite nel processo di conoscenza, per contribuire allo sviluppo delle comunità, per raccontare storie del passato significative per un pubblico molto ampio. È ormai lontana dai cliché stantii come quelli degli scopritori di tesori, degli avventurieri col capello di paglia guidando jeep nel deserto, dei “polverosi” professori chiusi nella loro torre d’avorio a discutere cose di cui non importa nulla a nessuno se non a loro. È a pieno titolo una disciplina che ha assunto una sua utilità sociale. Ma è chiaro per tutti? Oppure, come afferma Harrison Ford nel film “Indiana Jones e l’ultima crociata” del 1989: «In fondo non stiamo tutti sperando di trovare una civiltà perduta, un tesoro, una tomba piena d’oro, la scoperta del secolo? Penso che ci sia un po’ Carter o ‘Indy’ in tutti noi»? In realtà l’Archeologia subisce da circa 30 anni e più l’attacco di quella che viene definita Archeologia Misteriosa, o Archeologia Alternativa: una ricerca pseudoscientifica che cerca il sensazionalismo – trovando nei media ampia risonanza – accusando la scienza ufficiale di nasconde la verità, di negare la vera storia poiché ammettendola si minerebbero chi sa quali equilibri di potere accademico e politico. Insomma, di fronte a presunti reperti inspiegabili per l’Antichità, propone fantasiose ricostruzioni che porterebbero a una revisione totale dei concetti consolidati; al tempo stesso impiegano teorie complottiste e fantascientifiche per spiegare i pezzi che ci mancano della storia umana. Si trova di tutto: improbabili contributi extraterrestri allo sviluppo della civiltà umana, millenni dominati da stirpi di giganti, civiltà avanzatissime perdute, popoli antichi che avrebbero impiegato bombe atomiche o macchine da guerra come quelle attuali, i romani che avrebbero scoperto l’America del nord prima di Colombo, seguiti da tanti altri tra i quali i Templari, oggetti definiti Ooparts cioè tutti quei reperti archeologici o paleontologici avulsi dai secoli ai quali sono stati datati poiché non potevano esistere. Di conseguenza, il grosso pubblico non sempre riesce a distinguere le acquisizioni della ricerca storico-archeologica e le ipotesi messe in campo da alcuni “archeologi alternativi”. Anzi queste seconde, spesso fantasiose se non irreali affascinano molto di più, perché tendono a fornire per ogni “mistero” una risposta esauriente, seppure non dimostrata e difficilmente dimostrabile.