Fanti: "Lessi la mail in cui Rossi annuncia il suicidio il 4 marzo"

Valentino Fanti stamani in audizione di fronte alla commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di David Rossi

Di Redazione | 8 Febbraio 2022 alle 10:57

Fanti: "Lessi la mail in cui Rossi annuncia il suicidio il 4 marzo"

“La mattina di lunedì 4 marzo la signora Pieraccini venne nel mio ufficio e mi fece vedere tramite una stampa su foglio a4 la mail che Rossi aveva mandato a Viola dicendomi di fare qualcosa, sono sicurissimo che è stato il 4 marzo“.

E’ quanto ha detto Valentino Fanti di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, all’epoca dei fatti responsabile della segreteria del presidente e amministratore delegato di Banca Mps. L’audizione si è concentrata sulla mail inviata da David Rossi all’amministratore delegato di banca Mps Fabrizio Viola, in cui chiedeva esplicitamente aiuto.

Una prova considerata chiave, che è stata invece messa in dubbio da una relazione della Polizia Postale, secondo la quale la mail sarebbe stata creata dopo il 6 marzo 2013, giorno della morte.

“Riguardo la mail in cui David Rossi scrive “domani mi suicidio davvero” datata 4 marzo, inviata alla posta del dottor Viola, come dichiarato da Viola stesso, la sua posta poteva essere vista anche dal sottoscritto e dalla sua segretaria.

“Io non ricordo cosa risposi a Pieraccini – prosegue il racconto di Fanti -, ma la liquidai velocemente perché era un fatto delicato fuori dal contesto lavorativo. Dovevo però una risposta alla mia coscienza. Iniziarono le mie riflessioni, per prima cosa dissi a me stesso che una mail rappresenta un fatto privato, e ancor di più questa considerato il contenuto. Poi ripercorsi l’incontro che ebbi il venerdì precedente con Rossi, con il quale avevo un ottimo rapporto. Lui venne nel mio ufficio e mi disse che a seguito delle perquisizioni faceva fatica a lavorare serenamente. Gli chiesi se dalle perquisizioni potesse temere qualcosa, lui rispose di no. Io lo sollevai, facendo il confronto con me stesso, che ebbi interrogatori fiumi, pressioni dei media, ho avuto difficoltà in banca per i miei trascorsi (io venivo dalla gestione Mussari, Vigni).

Gli ho ricordato dell’incontro con Viola che gli esternava massima fiducia. Lui uscì dal mio ufficio. La successiva riflessione che feci riguardava il fatto che mi rivedevo in lui, anche io stavo soffrendo certe situazioni, ero sotto stress, avevo chiesto aiuto. Io cercavo di non portarmi dietro i miei problemi dentro la banca, ma restavano in ambito familiare. Poi io decido di entrare nella posta di Viola, e partendo dalla mail del 4 marzo non vedo una risposta immediata, ritrovo le mail fra Rossi e Viola “domani potrebbe essere già tardi” lo interpreto come un segnale di aiuto. Rossi chiedeva aiuto e garanzie per non essere travolto da questa situazione. Quelle che contarono per me furono le mail finali quando Viola gli dice di chiamare uno di pm per parlare con loro. David rispose che era lui che si era spaventato e si era agitato. L’ultima mail dice “ripensandoci sembro pazzo a farmi questi problemi, scusa la rottura”. Io alla luce di queste mail decido di non intraprendere nessuna iniziativa. Non ho parlato più con nessuno, nè con Viola nè con Pieraccini, tantomenocon David.

Il giorno in cui è deceduto, io ero uscito prima del solito. In banca non c’erano né Profumo ne Viola. La sera, mi chiamò la signora Dalla Riva dicendomi che David si era gettato dalla finestra dell’ufficio. Arrivammo insieme lì in via dei Rossi, c’era già l’ambulanza, una volante, noi rimanemmo ai margini del vicolo. Solo il giorno dopo sono tornato in banca. Tutti avevano intuito la sua preoccupazione, il suo disagio, ma nessuno si aspettava una cosa del genere”.

Quando gli viene chiesto di esprimere un parere personale su quanto accaduto Fanti risponde senza esitazione: “Io ritengo che David si sia suicidato”.

 



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