“In queste ore il governo sta facendo scelte fondamentali per il nostro paese per le quali come Italia Viva chiediamo chiarezza e tempi certi” .
Commenta cosi Pamela Fatighenti Coordinatrice provinciale di Italia Viva, le recenti attività governative. “Le decisioni delle ultime ore – sottolinea Fatighenti- portano ad un ulteriore allontanamento dell’apertura delle scuole, rinviando a date non ben definite e costringendo studenti, famiglie e professori ad un’incertezza costante. Chiediamo risposte concrete e immediate. Se il problema sono i trasporti pubblici, cosa che sappiamo da mesi, ci si adoperi per risolverlo incrementando ad esempio i bus e le corse giornaliere e rafforzando i controlli. È incomprensibile un immobilismo in tal senso, come se la scuola e l’istruzione non fossero prioritari. Si sta giocando sul futuro dei nostri figli e sulle nuove generazioni”. Italia Viva -prosegue al Coordinatrice provinciale- sta ponendo a tutti i livelli questioni nel merito riguardo alla gestione emergenziale che sta mostrando evidenti lacune e problematiche. Il ritardo nelle vaccinazioni è un altro esempio, senza un’adeguata programmazione si corre il rischio che i tempi si allunghino e la copertura dei soggetti vaccinati sia troppo distanziata nei mesi. Altra questione è il Recovery Fund. Con l’arrivo in Italia di 200 miliardi, cifra senza precedenti per il nostro Paese, é impensabile che non vi sia un’idea chiara e trasparente su come saranno spesi”. “Riguardo alle misure prese dal governo per aiutare imprese e cittadini, la liquidità dei ristori è stata importante, ma è arrivato il momento di fare un passo avanti estendendoli a chi non li ha ancora ricevuti e avendo una prospettiva più specifica per il futuro. I sussidi da soli non bastano – apostrofa Pamela Fatighenti- sono necessari investimenti e un piano di rilancio dell’economia e di tutela del lavoro.
“Per le terre di Siena chiediamo alle istituzioni di aiutare i negozianti e i commercianti che, insieme ai ristoratori stanno subendo la crisi maggiore. Molte attività non riapriranno o se lo faranno non riusciranno a sostenere mesi e mesi di perdite nelle vendite. E questo è un lusso che non ci possiamo permettere. E’ necessario inoltre sostenere e implementare settori di eccellenza dei nostri territori come quello della camperistica valdelsana, che può diventare un punto di forza dell’economia provinciale ed essere un elemento importante per l’incremento occupazionale.
E’ fondamentale inoltre -spiega Fatighenti- dare un nuovo slancio al turismo, in particolar modo quello dei centri storici, delle città d’arte e delle zone montane dell’Amiata. La montagna nello specifico ha bisogno di interventi immediati di sostegno in grado di farla uscire dalla crisi pandemica attraverso un rilancio dei valori della montagna, della natura e della cultura dell’outdoor. Molti imprenditori del settore turistico si sono dovuti reinventare a seguito della chiusura prolungata delle proprie attività e della mancanza di turismo straniero. Sarebbero interessanti da questo punto di vista, sovvenzioni volte a finanziare progetti di riqualificazione turistica, sostenendo ad esempio la creazione di tour virtuali con vendita online di prodotti locali, coinvolgendo tour operator e aziende agricole. In una logica di riformulazione del concetto di “turismo”, è fondamentale che venga promossa ed incentivata la trasformazione strutturale necessaria per costruire un’economia del turismo basata su nuovi modelli di business, dall’ e-tourism, allo sviluppo del concept di Smart Tourism e Smart City nel rispetto della sostenibilità ambientale, capace di valorizzare lo sviluppo del territorio locale, delle attrazioni naturali, culturali e dell’agricoltura di pregio delle Terre di Siena.
A questo proposito -conclude la Coordinatrice provinciale di Italia Viva- è emersa ieri una prospettiva inquietante sull’individuazione di un eventuale deposito di scorie radioattive nelle campagne tra Pienza e Trequanda. Il coordinamento Provinciale di Italia Viva esprime il più completo dissenso ad una scelta così scellerata, unendosi all’appello di molti amministratori e forze politiche contrarie a questa posizione e proponendo una raccolta firme in opposizione a tale decisione. Le nostre Terre e la Val d’Orcia in particolare, sono patrimonio dell’Unesco e non possono essere compromesse da simile atto. Ci opporremo in tutte le sedi affinchè non si rechi un danno cosi grave ad un territorio apprezzato in tutto il mondo per le sue eccellenze paesaggistiche, ambientali ed enogastronomiche.