Promuovere la sensibilizzazione sulla Fibrosi Polmonare e mettere l’accento sulla diagnosi e sul trattamento precoci che risultano essenziali per vivere a lungo in salute. Sono stati questi gli argomenti focali inseriti all’interno del seminario organizzato in sinergia tra l’associazione di pazienti “Profondi Respiri APS”, il Centro di Riferimento per le Malattie rare polmonari AOUS e le Scuole di specializzazione di Malattie Respiratorie Toscane. Protagonista dell’evento senese è stato il professor Naftali Kaminski, direttore della Scuola di Medicina dell’Università statunitense Yale.
“La mia specialistica sono le disfunzioni polmonari e probabilmente il gruppo di Siena è uno dei migliori in Europa nel prendersi cura di questi pazienti – commenta l’appuntamento senese il professor Naftali Kaminski -. È una patologia piuttosto rara, la popolazione non sempre è ben informata a riguardo e quindi abbiamo molto da fare con i pazienti. Con il nostro centro di Yale collaboriamo da molto tempo, sono molto felice di essere qui.
La collaborazione internazionale è l’unica via per procedere: a volte si ha la percezione che, studiando qualcosa di specifico, questo non abbia effetto sulla popolazione. L’altro fattore, in particolare per la fibrosi cistica, ci dice che si tratta di una brutta patologia: un paziente che riceve questa diagnosi, nel giro di 3-5 anni, nel 15% dei casi rischia di morire. La terapia non è sempre efficace. Ma quando professionisti, ricercatori e studenti dialogano tra loro diventano più efficienti, condividono informazioni e sviluppano progetti scientifici”.
Un’occasione per i medici, gli studenti e i pazienti di confronto insieme al professor Kaminski che è considerato uno dei maggiori esperti a livello mondiale sui meccanismi patogenetici della Fibrosi Polmonare e sugli ultimi progressi della ricerca scientifica sulla cura della fibrosi polmonare idiopatica e sulle malattie affini.
“La presenza del Professor Kaminski ha un valore triplo – spiega la Professoressa Elena Bargagli, coordinatrice regionale Malattie Rare respiratorie – perché innanzitutto è finanziata dall’Associazione pazienti che ha voluto fortemente questo seminario. L’incontro con un collega di queste portata ha un ruolo accademico particolare e quindi è abbracciato da tutta l’università e dall’ospedale che in questo ambito ha proprio una collaborazione stretta con le associazioni pazienti. E quindi questo rappresenta una delle chiavi di come vi sia integrazione tra pazienti ricerca innovazione e ospedale”.