Proprio oggi, 28 aprile, si celebra la Giornata mondiale della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, un paradosso dopo la tragica notizia che ha riguardato il giovane 31enne di San Gimignano morto mentre stava lavorando a causa di un crollo improvviso di una parete.
Una disgrazia che si aggiunge alle altre 13 vittime sul lavoro dall’inizio del 2023 in tutta la regione. Nel 2022 in Toscana sono state 72 le morti bianche, mentre secondo le stime dell’Asl Toscana le vittime nel territorio Sud-Est sono state 23, con un complessivo di incidenti pari a 11.169. Numeri che però non devono essere banalizzati o lasciati al caso perché come sottolineano i sindacati rappresentano persone e famiglie.
“Stiamo parlando di figli, fratelli, amici, padri, dobbiamo smetterla di considerarli numeri – dice Simone Arcuri, segretario generale della Fillea Cgil Siena -. Vorrei una volta per tutte che in questa giornata la politica prendesse atto della situazione che è ora in Italia”.
Una “carneficina” che deve essere analizzata attentamente dalla politica. Così Fillea CGIL lancia un appello ad incentivare la formazione, investendo su continui corsi di aggiornamento e di consapevolezza del lavoratore e dell’imprenditore.
“La prima soluzione potrebbe essere quella di un miglioramento della formazione, a partire dalle scuole, magari creando una vera e propria materia sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Facendo riferimento alla tragedia accaduta ieri, Francesco ha sempre seguito i corsi di formazione alla scuola edile di Siena e questo ci dimostra che nemmeno quelli sono stati sufficienti”.