Lavoratrici mense scolastiche e universitarie, preoccupazione da parte di Filmcams Cgil e Fp Cgil Siena. La nota del sindacato:
“Le problematiche economico-occupazionali causate dal corona-virus rischiano di trasformarsi in nefaste sentenze per alcuni settori produttivi, ad esempio quello delle mense scolastiche e universitarie, che con la chiusura delle scuole e del sistema dell’istruzione rischia di essere dimenticato”.
“Per adesso la problematica è stata gestita con un ingente ricorso alla cassa integrazione; a breve però questo ammortizzatore sociale finirà e per migliaia di lavoratori in Italia, centinaia in provincia di Siena, si porrà un serio problema, che poi si ripresenterà in tutta la sua gravità soprattutto a settembre con le nuove modalità delle lezioni. Ad oggi, infatti, il rischio che il momento del pasto e della mensa sia abolito o venga pesantemente ridotto è molto elevato, quando invece rappresenta un momento di fondamentale importanza sia da un punto di vista didattico, educativo e sanitario, per l’acquisizione di corrette, sane ed equilibrate abitudini alimentari, sia sociale, nell’ottica di una comunità coesa di studenti”.
“Nel settore della ristorazione scolastica e universitaria operano in prevalenza donne con contratto di lavoro part time, che hanno bisogno di lavorare ed avere la conseguente copertura economica, per questo è necessario che vengano studiate forme di continuità reddituale per queste lavoratrici anche con la possibile attivazione di nuove attività, per gestire l’attuale situazione emergenziale ma affrontando al contempo anche il tema delle nuove gare di appalto. Un primo passo importante sarebbe ad esempio accompagnare la ripartenza delle lezioni con il ripristino del servizio mensa per tutte le strutture, valutando sin d’ora le modalità per la messa in sicurezza garantendo il distanziamento. Solo così il sacrificio di molte di queste lavoratrici potrà essere attenuato”.
“Per questo abbiamo chiesto alle Amministrazioni locali la convocazione di un tavolo di confronto urgente per affrontare questa situazione e trovare soluzioni condivise, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Se non ci saranno a breve convocazioni da parte dei Comuni ci vedremo costretti ad intraprendere iniziative sindacali di sollecito per una risoluzione della problematica”.