Nella data odierna si è tenuto telematicamente un incontro tra i sindacati e l’azienda Pay Care che, come fanno sapere Fim Cisl e Fiom Cgil Siena non ha portato agli esiti sperati.
“La Società ha infatti confermato che l’uso massiccio di FIS (Fondo Integrazione Salariale), già in corso da diverse settimane, proseguirà per i mesi di Settembre ed Ottobre per mancanza di commesse ed ha sostenuto l’impossibilità, ad oggi, di effettuare una rotazione tra i lavoratori – spiegano i sindacati – la situazione economica e psicologica in cui versano i 26 dipendenti della Pay Care che operano sulla commessa Cariparma è inaccettabile, anche a fronte di un accordo ministeriale in cui l’Azienda aveva concordato il completo impiego occupazionale almeno fino a febbraio 2022. Inoltre lo stato di crisi sta coinvolgendo anche i lavoratori impiegati nella commessa Open Fiber, sollevando ugualmente forti preoccupazioni sui possibili risvolti”.
Ancora le sigle sindacali: “A breve sarà effettuata l’assemblea dei lavoratori in cui si decideranno le azioni di lotta da intraprendere e si richiameranno alla responsabilità sociale di impresa sia Pay Care sia la vecchia proprietà Bassilichi, che nel cedere il ramo d’azienda alla Comdata, di cui Pay Care fa parte, non ha certo effettuato una scelta di garanzia occupazionale per i suoi ex dipendenti. In un periodo di chiusure selvagge di aziende e di dichiarazioni di esuberi più o meno ufficiose non possiamo permettere che altri posti di lavoro vengano cancellati dai territori toscani e non accettiamo che a pagare il prezzo delle scelte imprenditoriali siano sempre e solo i lavoratori, che senza alcuna responsabilità vivono già una situazione economica disastrosa anche per colpa dello stato di difficoltà generale. A sostegno della vertenza in corso oggi stesso coinvolgeremo l’Unità di crisi della Regione Toscana affinché possa quanto prima convocare un tavolo di confronto per provare ad evitare che questa triste vicenda possa avere dei risvolti ben più seri di quanto per ora sia immaginabile”.