Finti corsi di formazione all'Acr Siena, sequestri per 350mila euro

Dalle indagini sarebbe emerso che i dipendenti della società calcistica non avrebbero mai seguito alcuna attività formativa

Di Redazione | 21 Agosto 2024 alle 14:57

Sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siena sta svolgendo indagini sull’utilizzo, in compensazione dei debiti erariali, di crediti d’imposta maturati per l’erogazione di corsi formativi ai dipendenti della Associazione Calcio Robur Siena 1904 S.p.A., nell’ambito del c.d. Piano Nazionale Industria 4.0.

 

Sostenuto attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tale piano prevede misure per far acquisire alle imprese competitività grazie alla digitalizzazione dei processi ed alla valorizzazione dei lavoratori tramite la formazione di competenze adeguate.

 

L’indagine delle Fiamme gialle senesi, condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria nei confronti di sei persone, ha preso le mosse dall’analisi di rischio sull’effettività dei corsi formativi, i cui oneri sono sostenuti dallo Stato attraverso il riconoscimento alle imprese di un credito d’imposta, corrispondente al costo della formazione, da utilizzare per l’abbattimento dei propri debiti tributari. In particolare, dagli approfondimenti complessivamente svolti, consistiti nell’audizione dei lavoratori, sopralluoghi, ricostruzione dei flussi finanziari ed esame delle banche dati, sarebbe emerso che i dipendenti della società calcistica non avrebbero mai seguito alcuna attività formativa, ritenendosi quindi inesistente il credito d’imposta di 350.000 euro impiegato per la compensazione del debito tributario.

 

In ordine all’ipotesi di indebita compensazione di cui all’art. 10-quater del D. Lgs. 74/2000, il Pubblico ministero ha richiesto l’adozione di una misura cautelare reale, che il Giudice per le indagini preliminari ha concesso disponendo, nei confronti del legale rappresentante della società calcistica, un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, del profitto del reato fino alla concorrenza di350.000 euro.

 

Si rappresenta che il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga la sentenza irrevocabile di condanna.

 

La Guardia di Finanza, nel confermare il carattere trasversale della propria operatività, resta in prima linea per rafforzare il presidio di tutela del PNRR e garantire il corretto impiego delle sue risorse.



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