Il governatore Rossi prepara una proposta di legge per scavalcare i sindaci ma lo stesso Pd e Ato Sud sono sul piede di guerra: “Non siamo una discarica dove decidere senza confronto”
Difficoltà nello smaltimento dei rifiuti delle aree di Firenze, Prato e Pistoia, la Regione vuole distribuire e smaltire l’immondizia nelle altre città e nelle altre autorità di ambito (Ato). Ma la stessa maggioranza dem del governo regionale e sindaci dicono a gran voce di no, tra cui anche il primo cittadino senese Luigi De Mossi.
La situazione rifiuti in Toscana è a rischio: al dicembre 2017 sono 10.500 le tonnellate di rifiuti in eccedenza non smaltite ed è così che il governatore Rossi ha firmato una prima ordinanza, preso atto dell’impossibilità dell’area toscana centrale di smaltire ventimila tonnellate di rifiuti, per trasferire l’immondizia in Valdarno, Massarosa, Legoli e all’inceneritore di Poggibonsi e nelle discariche di Terranuova e Peccioli.
Per superare l’emergenza però, non risolvibile con sole ordinanze, la Regione sta studiando una proposta di legge per velocizzare l’iter: un modus operandi non gradito ai sindaci, che si sentono bypassati “Non siamo una discarica dove la Regione è libera di decidere senza confronto quanto scaricare” ha commentato il sindaco di Arezzo Ghinelli, nè allo stesso Pd, che ha bloccato per adesso il testo in commissione, nè ad Ato Toscana Sud, che ha prodotto un documento fortemente critico verso questa scelta.