FLC Cgil: "Organico docenti della provincia di Siena a.s 21-22, forte delusione per informativa Provveditorato"

Anna Cassanelli: "Ogni anno si parla di ridurre il numero di studenti per classe e di potenziare il tempo pieno e ogni anno, in occasione dell’informativa sull’organico docenti, il Provveditorato ci rendiconta i tagli e le richieste delle scuole rimaste inevase"

Di Redazione | 13 Maggio 2021 alle 13:07

FLC Cgil: "Organico docenti della provincia di Siena a.s 21-22, forte delusione per informativa Provveditorato"

“Mi sembra di essere entrata in un loop spazio temporale: ogni anno si parla di ridurre il numero di studenti per classe e di potenziare il tempo pieno e ogni anno, in occasione dell’informativa sull’organico docenti, il Provveditorato ci rendiconta i tagli e le richieste delle scuole rimaste inevase” – denuncia con grande amarezza Anna Cassanelli, Segretaria Generale della FLC-CGIL di Siena.

“L’unico aspetto positivo che poteva avere questa pandemia era l’apertura di un dibattito sulla necessità di ripensare gli ambienti di apprendimento, creando le condizioni per una scuola davvero inclusiva, – prosegue la Segretaria – ma è impossibile realizzare questo progetto se non si aumenta il numero di insegnanti così da poter costituire classi meno numerose, o evitare il taglio di classi intermedie, e aumentare il tempo scuola per i più piccoli”.

“Sembra che ai Governi, di tutti i colori politici, interessino solo la propaganda e le operazioni di facciata – prosegue Cassanelli – come la ‘trovata’ delle scuole aperte d’estate sulla quale va fatta chiarezza. Non si tratta, infatti, di risorse aggiuntive che il Governo dà alle scuole ma di non perdere i soldi per i progetti europei non realizzati. Progetti che avrebbero potuto essere pensati ora ma realizzati il prossimo anno scolastico, evitando così di appesantire le segreterie scolastiche di un lavoro burocratico immane, in un periodo dell’anno scolastico critico e per dei risultati che saranno, ad esser buoni, risibili”.

“La provincia di Siena ha un tessuto culturale fatto di associazioni sportive, musicali, teatrali, ecc. molto vivace che ha sofferto tanto in questo anno di chiusura per la pandemia” – conclude la sindacalista – ed anziché trasformare la scuola in un campo solare per un periodo limitatissimo e un numero di studenti esiguo il Governo potrebbe/dovrebbe dare ossigeno ai territori investendo risorse su queste realtà così da offrire davvero un servizio utile alle famiglie nel periodo estivo e restituire ai nostri ragazzi quella socialità che hanno bisogno di recuperare”.



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