Francesco Michelotti, un anno da deputato e lo sguardo alle amministrative 2024

In una lunga intervista con Siena Tv il deputato di FdI ha parlato del suo incarico a Montecitorio, dell'elezione di Nicoletta Fabio a sindaco di Siena e anche di futuro

Di Redazione | 20 Settembre 2023 alle 21:00

Francesco Michelotti, un anno da deputato e lo sguardo alle amministrative 2024

È passato ormai quasi un anno dalla vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. Un successo soprattutto per Fratelli d’Italia, il partito della Premier Giorgia Meloni che ha trainato tutta la coalizione. A costruire a Siena e in provincia una classe dirigente dal nulla in questi ultimi anni è stato Francesco Michelotti, ex assessore al Comune di Siena, premiato alle scorse elezioni politiche 2022 con l’elezione alla Camera dei Deputati, una prima volta nella storia per la destra senese che si è ritrovata ad avere un rappresentante locale in Parlamento. In una lunga intervista con Siena Tv ha parlato di questo suo incarico a Montecitorio, di recente passato con l’elezione di Nicoletta Fabio a sindaco di Siena e anche di futuro.

Un primo bilancio di questo anno di lavoro in Parlamento.

“È stato un anno molto intenso, perché il Governo Meloni si è trovato di fronte molte emergenze, come quella che viviamo in questi giorni degli immigrati, i cui sbarchi stanno aumentando, ma per cui il Presidente del Consiglio ci ha spiegato all’Assemblea Nazionale del partito come intenda risolvere il problema in modo strutturale e definitivo, ovvero cercando di frenare gli sbarchi, intercettandoli alla partenza grazie alla collaborazione costante con i Paesi del Nord Africa come stabilisce il Piano Mattei. Oltre alla politica estera però ci sono stati anche molti provvedimenti di natura legislativa, ad esempio quelli a tutela dell’agroalimentare: i prodotti, le eccellenze, la battaglia all’etichetta Nutri-score, la difesa della sovranità alimentare,… Abbiamo approvato alla Camera la legge delega per la Riforma Fiscale che prevede un Fisco amico del contribuente; un nuovo Codice degli Appalti per ridare slancio alle opere pubbliche; così come quella che si sta incamerando, la prima di una lunga serie di riforme sulla giustizia, il cosiddetto Disegno di Legge Nordio che mira a tutelare gli indagati e che prevede pene certe per i condannati. Queste sono alcune delle cose fatte, molte altre saranno da fare, siamo a lavoro per l’Italia”.

Anche per il nostro territorio, per la nostra città e la nostra provincia si apre una nuova stagione e all’orizzonte ci sono interessanti traguardi da tagliare: il primo è il Biotecnopolo, quali sono i prossimi passi?

“Di Biotecnopolo se ne parla tanto e a volte a sproposito. Il Governo però credo che finora abbia fatto bene perché intanto ha ridisegnato la governance, il Ministro della Salute Schillaci ha indicato un esponente senese, a differenza del Governo Draghi: la professoressa Annalisa Santucci, docente di Biochimica all’Università degli Studi di Siena. Un elemento non soltanto formale, ma anche sostanziale perché permette di restituire centralità a Siena nel percorso di nascita del Biotecnopolo, che dovrà coinvolgere una serie di soggetti industriali internazionali e del territorio in modo da creare il luogo della ricerca, dei vaccini e dello sviluppo, spendendo bene i soldi del PNRR.”

Altro tema centrale che sta infiammando la cronaca è la Stazione dell’Alta Velocità MedioEtruria. Una contesa accesa tra Siena e Arezzo. Ci sono varie ipotesi sul tavolo, su quale crede che dovrebbe orientarsi il Governo.

“Ho costanti rapporti con il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami e mi ha riferito che il Tavolo Tecnico si riunirà a fine mese. In quell’occasione si tireranno le somme attraverso criteri oggettivi con i volumi di traffico e verrà deciso tra Rigutino o Creti-Farneta quale sarà la soluzione migliore. C’è comunque un problema da cui non si può prescindere: un problema di risorse, c’è una Legge di Bilancio dove mancano delle risorse, quindi la questione non è solo dove fare la stazione MedioEtruria, ma anche se e quando la faremo.

Quello appena trascorso è stato un anno di successi, iniziato il 25 settembre 2022, passando per il 29 maggio 2023 quando Nicoletta Fabio è diventata sindaco di Siena. Lei ha gestito da vicino la questione candidato e la questione campagna elettorale. È soddisfatto di questi primi mesi di governo della città e cosa riserva il futuro per Siena.

“Vorrei come prima cosa sottolineare il grande lavoro del Sindaco di Siena Nicoletta Fabio e di tutta la Giunta, che ha avuto il plauso di tutta la maggioranza e che ha sottolineato come i primi mesi dell’amministrazione Fabio siano stati densi di emergenze: lo stadio, il palazzetto, i rifugiati pakistani, ci sono state delle criticità che sono state brillantemente e puntualmente risolte. Tutti abbiamo stima e fiducia nel Sindaco Fabio che sta rispondendo a quelle che erano le aspettative della città”.

Proiettandosi verso il futuro, la primavera 2024 sarà comunque una nuova stagione elettorale per la provincia di Siena, andranno al voto 29 comuni. Quale è la strategia di Fratelli d’Italia, forza di maggioranza del centrodestra? Uniti con gli alleati?

“Il centrodestra è unito. Come per Siena, intendiamo affrontare col medesimo spirito anche le scadenze elettorali nei 29 comuni al voto della provincia. Ci siamo riuniti nei giorni scorsi in un clima di condivisione e unità di intenti e valuteremo caso per caso scegliendo il miglior candidato, senza pacchetti preconfezionati, offrendo una proposta politica credibile, basata su uomini e donne in grado di poter amministrare. Non si premia più questo o quel partito, siamo convinti di questo, a Siena è emerso ampiamente questo e se ci approcciamo con questo criterio ci toglieremo tante soddisfazioni”.

Propenderete per sostenere candidati civici senza la presenza di simboli, oppure sarà ben presente il simbolo di Fratelli d’Italia?

“Valuteremo caso per caso e laddove sarà possibile avremo il simbolo di Fratelli d’Italia a cui non rinunciamo mai, è il simbolo del Presidente del Consiglio e del primo partito d’Italia, ma in ogni caso siamo pronti a valutare se ci sono comuni più piccoli dove fare un raggruppamento civico, nell’interesse di avere una formazione più possibile vincente”.

 

Lorenzo Agnelli



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