Furti nelle case e microcriminalità, a Poggibonsi scatta il controllo di vicinato

Progetto di collaborazione tra cittadini, Amministrazione Comunale, Polizia Municipale e Forze dell’Ordine per contribuire alla prevenzione della criminalità ed al rafforzamento della sicurezza urbana.

Di Redazione | 11 Dicembre 2024 alle 21:20

Poggibonsi, al via “CONTROLLIAMO IL QUARTIERE INSIEME #SOCIALCONTROL” è un progetto di collaborazione tra cittadini, Amministrazione Comunale, Polizia Municipale e Forze dell’Ordine per la promozione della sicurezza urbana, in un’ottica di partecipazione e sussidiarietà.

Attraverso l’adesione al progetto cittadini residenti in una determinata zona potranno costituire gruppi di “controllo di vicinato”  che, agendo in collaborazione con la Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine, potranno contribuire alla prevenzione della criminalità ed al rafforzamento della sicurezza urbana.

Chi meglio di coloro che vivono il quartiere, conosce i luoghi, gli spazi, le persone e le situazioni che lo caratterizzano? “Dove il controllo del quartiere da parte dei propri residenti  è attivo, i molti occhi dei vicini sugli spazi pubblici e privati rappresentano un deterrente contro i furti nelle case e un disincentivo per altri comportamenti illegali  (graffiti, scippi, truffe, vandalismi, ecc…)”.

L’obiettivo fondamentale del progetto è dunque quello di attivare un “vicinato solidale ed attento”. I cittadini potranno auto-organizzarsi, tra vicini, per il controllo dell’area intorno alla propria abitazione.

Il Controllo di Vicinato è un sistema di prevenzione, serve ad evitare che si realizzino le condizioni affinché i reati avvengano e consiste nella creazione ed organizzazione di gruppi di persone che abitano vicino e a cui, semplicemente, si suggerisce  l’applicazione di alcuni piccoli accorgimenti comportamentali. Serve a creare un modo condiviso (tra cittadini e tra cittadini e Forze dell’Ordine) di comunicazione veloce, capillare ed efficace.

L’Amministrazione specifica che “non ha nulla a che fare con le RONDE, non presuppone atti eroici, non ha funzioni repressive, né, tantomeno, invita ad catturare il malvivente”.


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