Valentini: “Presto la videosorveglianza ma non basta”
Scrive il sindaco Bruno Valentini nella propria bacheca: “Aggiornamento sulla installazione del sistema di videosorveglianza. Anche se stanno arrivando un pò troppo lentamente le autorizzazioni dei proprietari privati, tutto il resto dei permessi (Sovrintendenza, ecc.) c’è. Quindi entro Natale vedremo le prime telecamere pubbliche che, ricordo, sono 70 nella prima fase e riprenderanno una trentina di zone concordate con le Forze dell’Ordine.
Nonostante la diminuzione dei reati complessivi e la comparazione confortante con altre città toscane ed italiane, si registrano a Siena ancora troppi furti in abitazione o nelle attività commerciali. Ho subìto personalmente e più volte l’oltraggio della violazione della propria casa ed anche recentemente i miei vicini hanno ricevuto visite sgradite e comprendo perfettamente la rabbia delle persone offese e danneggiate nonché la frustrazione davanti all’incapacità del sistema giudiziario di punire adeguatamente i colpevoli quando vengono individuati.
L’insicurezza dei cittadini può alimentare comportamenti irrazionali ed un amministratore di sinistra ha ancora di più il dovere di non trascurare o sottovalutare il problema perché solo garantendo diritti fondamentali come quelli alla sicurezza individuale e collettiva si tiene insieme la comunità.
Uno degli ultimi furti avvenuti a Siena ha riguardato l’Orto dei Pecci, dove alcuni locali dove opera una cooperativa sociale che svolge un lavoro meritorio sono stati devastati da ignoti (per ora ) mascalzoni. Oltre ad esprimere la mia solidarietà, andrò a cena presso il ristorante dell’Orto dei Pecci una volta in più del previsto, per far sentire loro la nostra concreta vicinanza.
Evidentemente la videosorveglianza é utile ma non basta (anche all’Orto dei Pecci hanno le telecamere) se non c’è una rete di controlli preventivi e costanti che parte dalle Forze dell’ Ordine e coinvolge anche la vigilanza attiva del cittadini. Siena è più sicura di tante altre città ma non é sicura abbastanza. E su questo intreccio di orgoglio e di preoccupazione la città non deve dividersi ma trovare il senso dell’impegno comune a difendere la nostra storia di civiltà”.