Anche ad Asciano c’è chi non vuole la fusione con Rapolano Terme. Non c’è nessuna diatriba fra i cittadini dei due Comuni ma, un matrimonio a porte chiuse, come la storia insegna, non è mai nel miglior interesse degli sposi. Ai cittadini del Paese del Garbo (distinguo che con la fusione andrebbe a sparire) fino a questo momento non è stata data un’informazione esaustiva perché, le uniche notizie circolate sulla fusione, sono state frammentarie, parziali e veicolate in maniera unidirezionale e propagandistica. Infondata è anche la notizia che tale fusione sia partita dal “basso” poiché, è balzata all’improvviso sulla piazza dall’idea (non di certo personale) di tre consiglieri: uno di Asciano e due di Rapolano Terme, alla quale, è seguita una raccolta firme dagli aspetti curiosi. Altro aspetto particolare è l’urgenza di concludere questa operazione entro il 2018, primariamente voluta dal Sindaco di Asciano Bonari. Stranamente (forse non troppo), a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative di Asciano del 2019. Così, personalmente, dopo aver seguito, attraverso la stampa e i social network, il dibattito in merito alla proposta di fusione dei Comuni di Asciano e Rapolano Terme e aver visto il corretto lavoro d’informazione del Comitato del NO, a Rapolano, sono convinto che anche Asciano debba muoversi in questa direzione. A breve da parte della Lega sarà organizzata un’assemblea pubblica ad Asciano, per mettere in luce tutti quegli aspetti omessi, conseguenti alla fusione e far capire ai cittadini le ragioni per cui dire NO a questa proposta. Sono un cittadino e oltre che parlare a nome della Lega Asciano, posso affermare con altrettanta certezza che il NO a questa fusione, visto la proposta presentata, sia una scelta di assoluto stampo civico, trasversale e senza bandiera. Chi ha promosso questa operazione, come altrove, forse lo ha fatto per fini partitici e/o elettorali, lasciando la cittadinanza all’oscuro su una proposta di legge vuota, senza struttura, priva di contenuti e senza traccia di caratteri programmatici che le diano sostenibilità nel tempo. Questa iniziativa fatta scivolare sotto banco, rischia di cancellare i caratteri distintivi, storici e culturali di due comunità confinanti ma con una storia e con prospettive di sviluppo diverse e assolutamente proprie. Non si può accettare una fusione nata a porte chiuse, dove le certezze di avere maggior soldi, migliori servizi e risparmio della spesa pubblica, come avvenuto in altre fusioni, non sono affatto garantite come vogliono far credere. Non si può accettare una fusione dove i cittadini non siano preparati e con un’operazione dai troppi lati oscuri e incerti. Ciò che invece è certo, è la cancellazione dell’identità dei due Comuni e la stabilità odierna senza possibili ripensamenti! E’ bene specificare infatti che la fusione è un atto irreversibile: una volta fatta non si torna indietro. Quindi, capire meglio di cosa si tratta, a cosa si andrà incontro ed entrare nel dettaglio con un contraddittorio serio, prima di tutto, credo sia segno di correttezza e trasparenza verso la cittadinanza. Concludo sottolineando che la Lega, mira a valorizzare le autonomie locali, ridare slancio ad una politica che salvaguardi le tradizioni, la cultura, la storia con il rilancio del turismo, aree industriali, artigianato e la nostra eccellenza agro pastorale nei territori. Tutto il resto, sembra far parte del solito gioco delle tre carte per un gruppo ristretto della classe dirigente.
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Fusione Asciano-Rapolano, l'intervento di Saulo Gambelli (Lega-Sez. Asciano)
Di Redazione | 27 Luglio 2018 alle 16:53
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