Il professor Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena e presidente della Fondazione PRIMA – Barcellona, parteciperà all’ OPEN FORUM sull’Agricoltura Sostenibile, manifestazione organizzata a latere della riunione dei Ministri G20 dell’Agricoltura (Firenze 17-18 settembre).
L’evento vedrà riuniti i maggiori stakeholder del panorama agricolo mondiale, fra i quali il Commissario europeo all’agricoltura Janusz Wojciechowski, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli, diversi ministri dei paesi membri del G20, le delegazioni dei Paesi non G20, le organizzazioni internazionali, la società civile e gli agricoltori.
Il professor Riccaboni interverrà illustrando il documento “Uniti nel cibo. Esperienze e impegni delle imprese italiane in vista del Food System Summit”, nato da un gruppo di lavoro attivato presso il Ministero degli Affari Esteri in cui convergono le imprese di produzione, trasformazione e grande distribuzione. Il documento definisce 10 impegni comuni per promuovere ulteriormente la sostenibilità del nostro sistema agrifood.
“Sicurezza alimentare, lotta alla fame, agricoltura sostenibile sono temi guida che la presidenza italiana del G20 ha messo al centro per l’agroalimentare”, dichiara il professor Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena e presidente della Fondazione PRIMA – Barcellona. “In questi mesi preparatori al vertice ONU sui sistemi agrifood, con il Tavolo MAECI sulle Filiere alimentari, che ho avuto l’onore di coordinare, vi è stato un grande sforzo comune nel portare all’attenzione queste sfide, individuando azioni e soluzioni concrete: “Uniti nel cibo” definisce 10 impegni e precise responsabilità nei riguardi dell’ambiente e della società, da tradurre in pratiche aziendali e di filiera sempre più virtuose che consentano di conciliare il perseguimento degli Obiettivi di Sostenibilità sociale ed ambientale con le condizioni di equilibrio economico. Con il documento dimostriamo che in Italia esiste un modello eccellente di agricoltura sostenibile che possiamo concretamente portare all’attenzione internazionale, un riferimento virtuoso per far fronte alle sfide attuali, per un futuro più prospero, giusto e sostenibile”.