Gabriele Corradi a Siena Tv: "Mps, ormai non c'è più fiducia. Siena in silenzio, serve un piano di rilancio dello Stato"

Il dirigente bancario di lungo corso ed ex consigliere comunale: "Come può una banca essere profittevole se dal 2017 si parla solo di tagli e di cessione obbligatoria? Solo Draghi ci può aiutare, lo Stato deve fare un piano strategico per risollevare la banca poi si può pensare di venderla. Siena silente, nessuna manifestazione o corteo, se ci toccavano il Palio scendevamo in Piazza del Campo in migliaia"

Di Redazione | 27 Ottobre 2021 alle 0:43

Gabriele Corradi a Siena Tv: "Mps, ormai non c'è più fiducia. Siena in silenzio, serve un piano di rilancio dello Stato"

In collegamento con “In Diretta” su Siena Tv, che ha incentrato la sua ultima puntata sulla situazione di Mps all’indomani del fallimento del negoziato tra Unicredit e Tesoro, è intervenuto anche Gabriele Corradi, dirigente di lungo corso della banca senese, ex consigliere comunale e candidato sindaco.

“Come una banca può essere profittevole se dal 2017 si parla solo di tagli e di cessione obbligatoria? – si chiede – E’ difficile trovare un compratore, il prezzo lo fa chi compra. Quale cliente di fuori Siena può avere fiducia o quale lavoratore può avere voglia di venire a lavorare qui sentendo tutte queste notizie? Viene meno la fiducia, che è il bene più importante presente nel bilancio della banca. La fiducia in Mps non ce l’ha più nessuno” sostiene.

“Lo Stato, azionista di maggioranza, per poterla vendere, deve impegnarsi prima a rimetterla in carreggiata con un bel piano strategico. Lo Stato in quattro anni non ha fatto nulla. Draghi, che era a capo della Banca d’Italia quando fu comprata Antonveneta, con l’uscita della Merkel ha ora più potere di negoziare. Abbiamo bisogno di qualche anno, lo Stato deve farsi carico della situazione e mettere a capo persone capaci, con un piano di risanamento. Dopo puoi pensare di vendere. Draghi è l’unico che ci può aiutare”

“Nel 2011 quando feci la mozione di indirizzo per chiedere alla Fondazione di non mettere soldi in Mps, e di scendere sotto il 51%, la votarono solo in tre – ricorda – Tutti votarono contro perchè il 51% era invalicabile. Mi preme sottolineare il silenzio in questa città – tiene a dire – nessun corteo, nessuna manifestazione, nessun manifesto. L’anno prossimo saranno 550 anni dalla fondazione della banca, è stata distrutta in 7-8 anni. Se ci avessero toccato il Palio saremmo andati in Piazza del Campo in migliaia”.

“Ad oggi – rimarca Corradi – una delle poche soluzioni è che lo Stato ottenga più tempo, predisponendo un piano di rilancio della banca, mettendo dei manager capaci. Purtroppo temo sia necessario ancora un sacrificio a livello di personale”.



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