Ripetuti atti vandalici hanno costretto il Comune di Gaiole in Chianti a chiudere il campino di recente realizzazione, a cui si accede da via Galilei e da via Ferrucci, inaugurato solo pochi mesi fa, e adesso troppo pericoloso, a seguito delle continue irruzioni che lo hanno devastato.
La maggior parte degli allestimenti sono stati divelti e non sono più consoni alla loro destinazione. Nel tempo, oltre ai continui interventi di pulizia dell’area per rimuovere i rifiuti sparsi ovunque nonostante la presenza 4 cestini, il Comune ha provveduto ad installare una seconda recinzione in ferro, visto che la prima in tela verde era stata bruciata e strappata. Ma puntualmente persino la recinzione in ferro è stata distrutta e i ganci finali sono tutti emergenti, così come i fili di ferro plastificato, posati per tirare la rete verde, che sono stati strappati e costituiscono un pericolo di inciampo. Il canestro è stato devastato e gran parte dei pali in ferro tubolari che il Comune aveva già dovuto ripristinare, sono stati scalzati e indeboliti, benché fissati nel sottosuolo per 30 centimetri.
“Questi continui atti vandalici a danno della nuova struttura – afferma il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini – ci hanno visto obbligati a prendere la dolorosa decisione di chiuderla. Nel frattempo la Municipale analizzerà i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza installate di recente per il controllo dell’area”.
“Sono amareggiato e dispiaciuto – prosegue Michele Pescini – per la comunità che ho l’onore di rappresentare, di dover annunciare che alcune persone, anziché prendersi cura di questo spazio, lo hanno reso un pericolo per tutti. Quando abbiamo inaugurato il campino immaginavamo che sarebbe stato apprezzato dai bambini e dalle loro famiglie e che al contempo avremmo dovuto risolvere al massimo il problema delle pallonate nei giardini pubblici e nelle finestre della scuola, due obbiettivi peraltro raggiunti. Invece a distanza di pochi mesi il campino non esiste più. Voglio ricordare che sono state spese delle risorse per realizzarlo e che un bene pubblico non significa che non appartiene a nessuno ma che è di tutti. Comunque siamo intenzionati ad andare fino in fondo nelle indagini e a prendere misure dure nei confronti dei responsabili.”