Sono trascorsi circa due mesi dalla chiusura della galleria Le Chiavi sulla SS2 Cassia, che collega la Val d’Orcia alla Val di Paglia e la provincia di Siena al Lazio. Lavori strutturali che avrebbero richiesto circa 600 giorni di cantiere e 300 dei quali di blocco totale della viabilità. Ma ad aumentare il tormento di questa situazione è lo stallo totale dei lavori degli ultimi giorni.
Il cantiere infatti è stato bloccato a causa di problematiche giudiziarie che hanno coinvolto la ditta appaltante esecutrice Segi, che si era aggiudicata l’appalto di dodici milioni di euro e che oggi si trova coinvolta nell’inchiesta della procura di Roma, che vede Tommaso Verdini tra gli indagati. Piove sul bagnato quindi e Anas, che gestisce la Statale Cassia, può fare poco, se non attendere. Infatti il cantiere non è stato sospeso, né tanto meno è stato posto sotto sequestro poiché le indagini riguardano l’impresa e non il cantiere, ma serve comunque capire quali saranno gli sviluppi giudiziari. Oltre ad Anas ad attendere preoccupati sono gli autotrasportatori, con la Fita Cna che resta in allerta.
“Purtroppo questo è un calvario senza fine – spiega Paolo Contorni, presidente provinciale Fita Cna di Siena, l’impasse che sta vivendo il traforo al sud della provincia -, si aggiunge disagio a disagio per una situazione paradossale. Già i lavori erano cominciati tardi, adesso hanno avuto una nuova interruzione per una vicenda giudiziaria che riguarda la ditta appaltante. Ci hanno rassicurato che la ditta sarebbe estranea, ma Anas ha sospeso i lavori per una maggiore tutela. L’unica rassicurazione che abbiamo avuto è, qualora la Magistratura dovesse bloccare questa Società esecutrice dei lavori, e quindi Anas costretta ad una nuova gara d’appalto, si potrà riaprire in breve tempo la galleria e usufruire della galleria finché non andrà avanti la nuova gara d’appalto e la riassegnazione dei lavori”.
Tutti in attesa degli sviluppi giudiziari che nel giro di qualche settimana potrebbero portare o all’interdizione della ditta esecutrice e quindi al riappalto ad un’altra impresa, oppure, se decadono le accuse, al ripristino senza rinvii dei lavori. Anas comunque garantisce che se l’appalto fosse tutto da rifare, in breve tempo riuscirebbe a riaprire al traffico la galleria.