Domani, 21 marzo, è la Giornata internazionale delle foreste e nell’occasione l’Università di Siena fa il punto sul progetto di innovazione “Build in Wood”, finanziato dall’Ue nell’ambito del programma Horizon 2020 per il miglioramento della sostenibilità dell‘edilizia europea.
“Le foreste sono fondamentali nella lotta al cambiamento climatico – spiegano i ricercatori – : gli alberi crescendo assorbono CO2 e se il legno viene usato per costruire edifici il carbonio contenuto nella CO2 rimane sequestrato in esso, diventando di fatto una ‘seconda foresta’” . Il progetto “Build in Wood”, del quale per l’Ateneo senese è responsabile scientifico il professor Simone Bastianoni, vede un grande potenziale di protezione del clima negli edifici in legno a più piani, con la costruzione dei quali si evitano anche le emissioni derivate dalla produzione dei materiali che il legno sostituisce, quali cemento, acciaio e plastica. Con i suoi 21 partner commerciali e di ricerca provenienti da 11 paesi, “Build in Wood” lavora pertanto all’ulteriore affermazione dell’uso del legno come materiale da costruzione, purché tale impiego sia sostenibile.
“In questo ambito l’Università di Siena, grazie al lavoro dei ricercatori di Ecodynamics Group – spiega il professor Simone Bastianoni – , sta conducendo una valutazione della capacità di carico (carrying capacity assessment) dell’ecosistema forestale europeo, per quantificare il limite di sfruttamento di questa risorsa senza influire sulle funzioni del sistema stesso. Questo sarà il primo contributo del nostro Ateneo – prosegue Bastianoni – , cioè stabilire e capire qual è la disponibilità di legno da impiegare nel settore edile e quindi assicurare che l’aumento della costruzione di edifici in legno multipiano non avvenga a scapito della salvaguardia delle foreste”.