Giornata mondiale del cane: in compagnia di un 'amico peloso' si invecchia più lentamente

Secondo uno studio ideato e condotto dai ricercatori americani, possedere un animale domestico per più di cinque anni può aiutare a mantenere attive le capacità cognitive man mano che si invecchia

Di Lorenzo Agnelli | 26 Agosto 2024 alle 8:30

Giornata mondiale del cane: in compagnia di un 'amico peloso' si invecchia più lentamente

Oggi, lunedì 26 agosto, è la giornata mondiale del cane.

Secondo uno studio ideato e condotto dai ricercatori dell’Università del Florida, del Michigan e della Virginia Commonwealth, possedere un animale domestico per più di cinque anni può aiutare a mantenere attive le capacità cognitive man mano che si invecchia. I ricercatori, infatti, hanno scoperto che gli adulti di età pari o superiore a 50 anni che avevano posseduto un animale domestico per un tempo superiore ai cinque anni ricordavano con maggior facilità le parole e mostravano, in generale, un declino più lento nel tempo della memoria rispetto ad altri coetanei che non avevano mai posseduto un cane.

I ricercatori hanno potuto sostenere che tutto ciò non è casuale, ma dovuto al fatto che gli animali domestici riescono a tamponare lo stress e ad avere un effetto assolutamente positivo sulla cognizione degli anziani. L’autrice principale dello studio è la allora dottoranda in sociologia al National Institutes of Health Predoctoral Fellow presso l’Università della Florida Jennifer Applebaum, autrice principale dello studio, il primo a descrivere ed esaminare l’impatto della proprietà di un animale domestico nel tempo sulla funzione cognitiva tra un campione nazionale di adulti statunitensi di età pari o superiore a 50 anni effettuato su oltre 1.300 persone partecipanti allo studio sulla salute e la pensione, un’indagine longitudinale che sta monitorando oltre 20.000 adulti negli Stati Uniti per conoscere i problemi legati all’invecchiamento. Lo studio si è svolto su un campione di persone che avevano, per oltre il 50%, un’età superiore ai 65 anni. Di essi, ben il 53% possedeva animali domestici e quasi un terzo li possedeva da più di cinque anni. Lo studio prendeva in esame tutti i pet, ma i cani erano di gran lunga i più diffusi, seguiti dai gatti. Nell’arco di 6 anni, i punteggi cognitivi sono diminuiti più lentamente nei proprietari di animali domestici a lungo termine.

Sono moltissimi gli studi elaborati per dimostrare i benefici sulla salute mentale e fisica che derivano dal possesso di un animale domestico. Una relazione positiva con i propri animali, infatti, attutisce lo stress grazie al supporto emotivo da loro offerto. I benefici si estendono anche sulla salute fisica. Portare a spasso un cane o dare da mangiare a un gatto aumenta anche l’attività fisica, che è strettamente collegata alla salute cognitiva.

Applebaum, in chiusura del suo studio, ha affermato: “Una separazione indesiderata da un animale domestico può essere devastante per un proprietario. Raccomandiamo che le persone che possiedono animali domestici siano supportate nel tenerli con sé tramite politiche pubbliche e partnership comunitarie”.

Il cane, quindi, diviene il tramite perfetto per scacciare la malinconia, ma anche per migliorare i parametri vitali: un benessere diffuso portato anche dalla necessità di fare attività fisica costante. La compagnia che forniscono è costante, offrono un amore incondizionato e donano un nuovo senso alla vita degli anziani, che si sentono motivati a prendersi cura di creature speciali.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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