Il 1° dicembre, Giornata Mondiale per la Lotta all’Aids, la Regione Toscana conferma il suo impegno con la prevenzione all’infezione al virus dell’HIV e alla malattia dell’AIDS. Questa ricorrenza, dal 1988, è diventata un’opportunità fondamentale per sensibilizzare sul tema, ma anche per ribadire l’importanza della prevenzione, dare informazioni chiare sulla trasmissione della malattia, sulle possibili cure, sull’educazione all’affettività e alla sessualità consapevole e sulla necessità di abbattere lo stigma sociale che ancora sopravvive e ghettizza chi è malato.
Dati ancora piuttosto preoccupanti in Toscana come ha sottolineato il Dottor Fabio Voller, Epidemiologo dell’Agenzia Regionale di Sanità Toscana in occasione dell’iniziativa organizzata dalla Regione rivolta alle scuole e agli studenti.
“Di HIV se ne parla poco – ha detto -, ma esiste ancora. In Toscana ogni anno ci sono circa 160 persone che si infettano (i 3/4 sono maschi) e circa 60 si ammalano di Aids. I numeri non sono alti, ma non devono essere sottovalutati”.
Oggi, rispetto agli anni ’80, quando ci fu l’esplosione del contagio da HIV, sono cambiate le modalità di trasmissione e la platea di persone vittima di infezione, così come è cambiata l’età media dei nuovi infetti.
“All’inizio chi si infettava erano di solito omosessuali e consumatori di droghe per via iniettiva. Queste “popolazioni”, che sono state drammaticamente colpite all’inizio dell’infezione, hanno poi fortunatamente imparato a proteggersi, facendo scendere i numeri in queste due categorie. Ora l’infezione sembra caratterizzare solo “popolazioni” eterosessuali e, sebbene la barra 25-29 anni sia ancora quella prevalente, l’età aumenta man mano. Nel 2021-22 la fascia d’età più colpita è quella 40-49 anni”.
Anche a Siena un pomeriggio dedicato alla prevenzione dalle ore 15 alle 19, alcuni medici e infermieri del Reparto di malattie infettive delle Scotte saranno alla Corte dei Miracoli per lo screening HIV/HCV/Lue.