Lo scorso 20 febbraio è stata una giornata molto sentita, partecipata e particolarmente significativa per tutto il personale componente il sistema sanitario e sociosanitario italiano. E’ stata celebrata la Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale socio assistenziale e del volontariato.
Il 20 febbraio 2020 fu scoperto il “paziente uno” infettato dal virus SARS-CoV-2. Da allora, incessantemente, a salvaguardia della salute comune e nell’intento di rispettare i dettami sanciti dalla nostra Costituzione e mettendo a rischio la propria incolumità e quella delle loro famiglie, i Professionisti sanitari dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione di Siena, insieme a tutti gli altri in Italia, si sono messi al servizio della cittadinanza.
“Ben consapevoli dei pericoli che stavano correndo gli iscritti al nostro maxi Ordine – multi Albo hanno comunque messo a disposizione le loro conoscenze, competenze, capacità, abilità e spirito di solidarietà nei confronti della comunità prodigandosi in tutte le attività sanitarie di loro specifica attribuzione sia all’interno che all’esterno delle strutture sanitarie – commenta il presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Siena Massimo Ferrandi – Hanno lavorato duramente, con ritmi estenuanti, turni di lavoro massacranti, impegno spossante, riposi inesistenti. Hanno sacrificato anche i loro rapporti familiari pur di assolvere al loro indispensabile compito. Molti si sono ammalati, moltissimi hanno avuto e hanno ancora ripercussioni psicologiche importanti, ma tutti e sottolineo tutti hanno dato il loro fattivo contributo. Credo che a loro debba andare il plauso e il ringraziamento per quanto sono riusciti prima e continuano a fare adesso stante il perdurare dello stato di emergenza sanitaria”.
“Questa mia riflessione vuole essere anche un auspicio affinché si comprenda da parte dei decisori che è necessario investire nel nostro Servizio Sanitario Nazionale e che si comprenda, come ogni cittadino ha capito, quanto sia davvero essenziale avere operatori sanitari che si impegnano alacremente nel difendere il diritto alla salute – prosegue Ferrandi – Spero che tutte le istituzioni preposte lavorino in maniera sinergica per salvaguardare, perfezionare, potenziare e migliorare questo prezioso patrimonio di energie, risorse ma anche e soprattutto persone. Spero anche che la lezione inflitta dalla pandemia abbia reso più evidente ciò che evidente lo era già: l’imprescindibile valore delle professioni sanitarie e delle specifiche competenze di ognuna che sono indispensabili nell’attuale contesto sanitario”.
Purtroppo è stata necessaria una così grave emergenza per rendersi conto della qualità di tutto il nostro personale sanitario che, giunge notizia, è ufficialmente candidato anche al Nobel per la Pace, con la seguente motivazione : “è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”. Un atto di riconoscenza di cui essere orgogliosi, che testimonia quanto di positivo è stato fatto.
“Dedico con il cuore questi miei pensieri a chi non c’è più, a chi si è ammalato ed è riuscito a salvarsi, a coloro che in ogni modo erano in prima linea per affrontare e fermare la pandemia – dice Ferrandi – Una ultima considerazione rivolta alle istituzioni e ai decisori: le professioni sanitarie tutte hanno bisogno di misure atte a garantire loro sicurezza, rispetto, evoluzione e collaborazione. Il PNRR con investimenti e risorse dedicate sarà sicuramente un’opportunità da cogliere e sfruttare al meglio. Non perdiamo l’occasione”.