Giorno della memoria, oggi si ricorda l'orrore della Shoah. Mattarella: "Il più grave sterminio nella storia dell'umanità"

Il Presidente della Repubblica cita Primo Levi e definisce l'olocausto come il più grave sterminio della storia umana, ricordando il clima di indifferenza con cui l'Italia adottò le leggi razziali

Di Lorenzo Agnelli | 27 Gennaio 2024 alle 17:00

Oggi, 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per commemorare in tutto il mondo le vittime della Shoah. Una data quella del 27 gennaio non a caso, in questa giornata del 1945 le truppe dell’Armata Rossa russa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz e aprirono i cancelli di un orrore inimmaginabile.

60 anni dopo, nel 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha celebrato l’anniversario in una sessione speciale, con cui è stata deliberata una giornata per il ricordo delle vittime. Una celebre citazione di Primo Levi, scrittore, partigiano e superstite degli orrori del campo di concentramento di Auschwitz, riporta: “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”. Una memoria che riporta in evidenza ogni anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella citando proprio lo scrittore torinese Levi.

“La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata da quella delle tirannidi fascisti in Europa, ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo oltre ogni limite della legge morale incisa nella coscienza umana – ha affermato Mattarella – con queste parole Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz, scolpiva nel 1973 il giudizio sulle radici e le responsabilità prime di uno sterminio organizzato e programmato di donne e uomini considerati di razza inferiori, il più grave della storia dell’umanità”.

Nel suo discorso per la Giornata della Memoria Sergio Mattarella punta chiaramente il dito contro il nazismo e contro il fascismo italiano, i quali insieme hanno generato quegli orrori consapevolmente. Per questo la Memoria si trasforma in un dovere. Chi non la coltiva rischierebbe di cadere in una pericolosa spirale che ha ripercussioni sul presente e sul futuro.

“Non dobbiamo mai dimenticare che il nostro paese adottò, in un clima di complessiva indifferenza, le ignobili leggi razziste, il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio, e gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, deportazione e alle stragi di ebrei. Un portato inestinguibile di dolore, sangue e morte, su cui mai dovremo far calare il velo del silenzio”

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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