Un ragazzo su quattro non ha amicizie reali e una gran percentuale dei giovani ha più amicizie virtuali che in carne e ossa. E’ il quadro preoccupante che emerge da una recente indagine condotta dall’Associazione Nazionale DiTe (Dipendenze tecnologiche, gap e cyberbullismo) in collaborazione con il portale studentesco Skuola.net, su un campione di 2.510 ragazze e ragazzi italiani, tra i 10 e i 24 anni.
“Questo è il risultato di quello che io chiamo il “grande inganno” – ha spiegato a Siena Tv Jacopo Grisolaghi, psicologo e psicoterapeuta -, cioè il fatto che i social da quando sono diventati così popolari e frequentati, hanno promesso di farci avere tanti amici. In realtà più un ragazzo, ma il problema riguarda anche i meno giovani, impara a comunicare in via telematica, più si sentirà solo perchè non svilupperà le capacità e le abilità per creare relazioni dal vivo. Mai come in questo momento stiamo vivendo livelli così alti di solitudine, che se ci pensiamo è un vero e proprio paradosso: viviamo nella società della iperconnessione, basta un clic per entrare in contatto con una persona che è dall’altra parte del mondo, eppure questa digitalizzazione di massa sta portando le persone, specialmente i più giovani perchè sono cresciuti in questo contesto, a sentirsi sempre più disconnessi tra loro. E’ sempre più difficile sintonizzarsi emotivamente con l’altro e questo tipo di problema lo si sta riscontrando anche in chi è meno giovane”.