Studenti e studentesse di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena sono scesi oggi in piazza per chiedere che la formazione da futuri medici torni al primo posto tra le priorità dell’ateneo.
“Basta tirocinanti fantasma” il grido di protesta salito in piazza Salimbeni dove si sono trovati numeri studenti in occasione del sit in organizzato da Link Siena Area Medica, che ha già lanciato una petizione su “Change Org”.
Numerosi slogan e striscioni esposti “Chiarezza sui tirocini” “C’è bisogno che l’università ci fornisca una formazione adeguata, nonostante le immani difficoltà che la pandemia sta creando – hanno spiegato gli universitari – L’università non può continuare a navigare a vista e darci come unico riferimento la Segreteria, per quanto efficiente questa possa essere”.
“Siamo all’inizio del terzo semestre in stato di emergenza sanitaria e l’Università, ad oggi, non ha fatto i passi avanti necessari nell’organizzazione dei tirocini in presenza – continuano – questo clima di incertezza evidenzia la totale mancanza di progettualità e attenzione nei confronti di noi studenti e delle attività curricolari che dovremmo avere il diritto di svolgere. Solo dopo un serrato confronto fra i nostri rappresentanti, il Rettore e il Direttore di Dipartimento, siamo riusciti ad ottenere delle indicazioni, che però, con il passare dei giorni, si sono rivelate solo parzialmente corrette e poco attuabili. Una fra tante – spiegano – è la necessità di sottoporsi al tampone nelle 48h precedenti l’inizio del tirocinio, cosa quantomeno fantasiosa se ci si sofferma sul fatto che i nostri turni prevedono tra i due e i tre giorni a singhiozzo nei reparti e che l’Ospedale è già al limite della saturazione e quindi ha evidenti difficoltà nel gestire una politica di tamponamento cosí stringente. La povera organizzazione unita a comunicazioni in corso d’opera, che spesso e volentieri sono state anche discrepanti tra loro, non può continuare. Sono state comunicazioni, tra l’altro, prive di qualsiasi tipo di anticipo e questo è inaccettabile per dei servizi soggetti a tasse, soprattutto dal momento che la situazione, alla fine, si estrinseca nella difficoltà, se non addirittura impossibilità -concludono – di sostenere i nostri tirocini”.