Il governatore della Tosscana Enrico Rossi tuona su Monte dei paschi
“Ha ragione il vescovo di Arezzo, monsignor Riccardo Fontana. Non ci possono essere due pesi e due misure per gli obbligazionisti di Banca Etruria e per quelli di Mps”. Così il governatore della Toscana Enrico Rossi in un post sul proprio profilo di Facebook torna a parlare di Monte dei paschi. “La tutela del risparmio, come recita l’articolo 47 della Costituzione, deve valere per tutti. Non solo per i 40mila risparmiatori del Monte dei Paschi, cui vennero vendute 2,1 miliardi di obbligazioni subordinate per acquistare Antonveneta, ma anche per le decine di migliaia di obbligazionisti subordinati delle banche venete e dei quattro istituti falliti dell’Italia centrale – tra cui Banca Etruria – che aspettano ancora i rimborsi. Cosa diciamo a quei cittadini che nelle obbligazioni subordinate hanno investito gran parte dei loro risparmi? Che lo Stato non poteva intervenire? Eppure lo ha fatto, seppur con grande ritardo, nel caso di Mps. Io mi chiedo anche un’altra cosa: qualcuno pagherà per quello che è accaduto? E ora che lo Stato diventa azionista di maggioranza assoluta, possono restare alla guida della banca più antica del mondo persone legate alle gestioni passate?”. Ma Rossi non si ferma qui: chiede anche spiegazioni su Morelli: ” Chiedo se sia vero, come da comunicato della banca, che il compenso di Marco Morelli, a.d. del Monte dei Paschi, sia di 1,4 milioni? E se, dopo l’ingresso dello Stato con i nostri soldi, debba restare al suo posto con lo stesso esoso stipendio milionario, avendo anche fallito la ricapitalizzazione con fondi privati. Io credo di no. Vorremmo risposte dal governo”.