“Il Comune non ha poi tutti questi strumenti per poter intervenire. Questi problemi, non ci nascondiamo, vengono da molto lontano, vengono da crisi precedenti delle quali la città di Siena non ha preso contezza”. Parole chiare quelle del sindaco Nicoletta Fabio in merito alla crisi occupazionale che ha reso protagonista Siena di una pagina nera. 600 posti di lavoro in bilico in una settimana fra Beko e Gsk. Per il senatore del Pd Silvio Franceschelli il sindaco Fabio, però, non può dare la colpa al passato, ma deve fare riferimento ai suoi referenti nazionali, che sono della medesima appartenenza politica, e cercare di ottenere i risultati.
“Un’abitudine che sento anche in Parlamento è quella di mettere sempre sulle spalle del passato le vicende – afferma Franceschelli durante la trasmissione Sette Giorni- . Io vorrei far presente che il passato dell’attuale amministrazione comunale di Siena è sempre un passato di centro destra. Siena delle domande se le deve fare, non deve solo girare le spalle ai problemi guardando al passato – aggiunge-. Anche perché in passato i problemi ci sono stati, ma sono stati anche affrontati e fino ad oggi non si era mai arrivati alla chiusura. Perché non dimentichiamo che alle porte della città c’è stata qualche mese fa un’altra grave vertenza, quella di AviCoop, per cui il tessuto della città di Siena si sta impoverendo fortemente. Fermo restando che dice bene la sindaca quando dice che il Comune non può fare certamente i miracoli – sottolinea-, ma il Comune può certamente fare riferimento ai suoi referenti nazionali che sono della medesima appartenenza politica e cercare di ottenere quei giusti risultati per uscire fuori da queste condizioni. Condizioni che preoccupano e devono preoccupare. Io temo che le politiche industriali di questo Governo oggi arrivino al capolinea, perché una resa industriale come quella attuale non l’abbiamo mai vista. Quando si amministra siamo chiamati a fare un’analisi della storia, ma anche a risolvere i problemi e ad intervenire. Si intervenga con gli strumenti che si hanno, sapendo tutti che ognuno ha le competenze gli sono attribuite dalla Costituzione e dalla legge”.