"Ha ancora senso scegliere di vivere qui?", la provocazione di Siena Pirata

Pinassi: "Siena è una città che amiamo con tutto il cuore, ma questo non vuol dire che accettiamo passivamente e in silenzio le cose che in questa città evidentemente ed oggettivamente non vanno"

Di Redazione | 17 Ottobre 2024 alle 14:37

Ha ancora senso scegliere di vivere a Siena? La domanda, forte e provocatoria arriva dall’associazione Siena Pirata e forse sono in tanti, probabilmente più di quelli che immaginiamo, ad esserselo chiesto almeno una volta.

“Una riflessione molto critica – ha spiegato stamani in diretta a ‘Buongiorno Siena’ Michele Pinassi -, però la riteniamo necessaria per dare una scossa a questa città. E ci siamo sentiti di farla prendendo spunto da una dichiarazione del sindaco Nicoletta Fabio qualche tempo fa in cui diceva che Siena non può più bastare a se stessa. Da qui siamo partiti per puntare il dito su quegli aspetti che riteniamo siano da migliorare. Siena è una città che amiamo con tutto il cuore, ci siamo nati, ci siamo cresciuti, ci lavoriamo, c’abbiamo famiglia e casa, quindi abbiamo scelto di vivere a Siena. Ma questo non vuol dire che accettiamo passivamente e in silenzio le cose che in questa città evidentemente ed oggettivamente non vanno, perchè siamo rimasti ancorati ad un passato che non ci ha impedito di svilupparci nella società attuale”.

Di seguito pubblichiamo la nota che Siena Pirata ha diffuso qualche giorno fa.

Ha ancora senso scegliere di vivere a Siena? La domanda nasce spontanea, soprattutto per coloro che per motivi professionali si trovano con l’opportunità di cambiare città.

Restando in Toscana, spostarsi da Siena di neppure 100 km permette di beneficiare di costi della vita più bassi, costi delle abitazioni anche del 30-50% inferiori e maggiori servizi. A fronte di stipendi medi decisamente non adeguati, tra i più bassi della Regione.

Certo, si deve rinunciare alla bellezza dei nostri panorami, alla vista della Torre del Mangia e del Duomo (e pure all’omnipresente torre dell’IDIT), al rumore dei tamburi per le vie del centro storico. Ma può questo essere sufficiente a convincere i giovani a restare in questa città?

Siena ha evidentemente rinunciato da decenni a qualsiasi percorso progettuale di sviluppo, accontentandosi di piccoli interventi raffazzonati poco invasivi (forse perché poco “scomodi” ai piccoli interessi di bottega?) che hanno solamente aumentato il caos e peggiorato la qualità del quotidiano.

Il risultato sono periferie-dormitorio senza socialità, pochi e scomodi servizi, l’assenza di aree commerciali adeguate e una organizzazione del traffico veicolare caotica, contrassegnata da un forte e inefficiente pendolarismo da e per il centro storico, a cui si aggiunge l’esiziale assenza di corsie preferenziali per i mezzi pubblici.

Chi può, comprensibilmente, sceglie di vivere altrove. Abbandonando Siena come una nave alla deriva, senza obiettivi, senza progettualità, senza prospettive. Che galleggia, accontentandosi di una mediocrità che non gli appartiene e che non avrebbe mai fatto, nei tempi passati, la città che oggi tutti ammirano”.



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