E’ ripresa questa mattina l’udienza preliminare del procedimento nato dall’inchiesta Hidden Partner, che ipotizza a vario titolo i reati di autoriciclaggio, corruzione, truffa, appropriazione indebita e reati tributari, anche al magnate kazako nel settore petrolifero Igor Bidilo, al deputato Fdi Salvatore Caiata, all’ex giudice della sezione regionale della Corte dei Conti della Toscana Vincenzo Del Regno, il presidente della Camera di Commercio Guasconi e ad altre 9 persone, tra cui anche l’imprenditore Andrea Bellandi.
Dopo la falsa partenza di settembre, quando per dei vizi di forma l’iter di fissazione dell’udienza è stato fatto ripartire daccapo, lunga mattinata al palazzo di giustizia nel corso della quale le difese hanno presentato numerose eccezioni preliminari, legate principalmente alla genericità ed interminatezza del capo di imputazione e ammissibilità delle intercettazioni, e sulla tarditività e inammissibilità di alcune querele. Tutte questioni su cui si pronuncerà il gup Sonia Caravelli a fine gennaio, quando inizierà la discussione, e al momento nessuna difesa pensa a riti alternativi. A sostenere l’accusa è il pm Siro De Flammineis.
Il giudice ha poi accolto la richiesta di modifica del capo di imputazione 17 (dichiarazione fraudolenta) avanzata dagli avvocati Bellandi e Di Benedetto, e su invito del giudice il PM ha modificato l’imputazione eliminando il riferimento al concorso di Andrea Bellandi nel reato contestato ad altri imputati.