Home restaurant: imprese disorientate dalle norme contraddittorie sulla tutela della concorrenza

Di Redazione | 18 Aprile 2017 alle 17:24

Home restaurant: imprese disorientate dalle norme contraddittorie sulla tutela della concorrenza

Dal garante per la concorrenza e dal Governo arrivano segnali contraddittori sulla regolamentazione degli home restaurant, ovvero i ristoranti in casa.

Sulla tutela della concorrenza le attività commerciali e turistiche ricevono segnali contraddittori. Da una parte il Garante che affossa l’intenzione di regolamentare gli home restaurant, dall’altra il Governo che annuncia di voler intervenire sulle locazioni turistiche. “Si finisce per essere disorientati – osserva Mauro Tigli, Presidente provinciale dei ristoratori Fiepet Confesercenti – e l’impressione è che lo stesso capiterà non solo agli esercenti, ma anche al consumatore finale. Al Senato è in dirittura d’arrivo la legge già approvata alla Camera che introduce un minimo di regolamentazione per l’attività dei ristoranti domestici. Come un fulmine è arrivato il parere critico del Garante per la concorrenza, che di fatto travisa la propria funzione sostenendo l’esercizio a oltranza senza regole degli home restaurant. E noi chiediamo ancora al Garante: chi tutela la salute e la sicurezza dei consumatori in locali privati che non sono tenuti ad avere i requisiti di legge? Chi assicura la valorizzazione delle produzioni alimentari del territorio in certi contesti? E chi tutela l’equità concorrenziale per tutti gli imprenditori che invece lo fanno alla luce del sole, esposti a tutti gli adempimenti e rischi del caso?”

Secondo Tigli, il segnale arrivato sugli home restaurant appare ancor più fuori tempo in un momento in cui il Governo pare intenzionato a normare un’altra zona d’ombra, quella delle locazioni turistiche: “Con la   Manovrina di primavera è attesa l’introduzione  di una cedolare secca al 21% con ritenuta operata dall’intermediario. Una modalità per competere, lealmente, sul mercato con chi organizza la propria attività secondo precisi dettami normativi, versando all’erario la propria parte di contribuzione, secondo canoni di proporzionalità, come vuole la Costituzione. se si interviene su queste attività, non si può eludere di farlo sugli home restaurant. C’è qualcuno disposto a dare nuovamente un senso a tutto questo?”.

 



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