Coordinamento precari e somministrati di GSK, la posizione in merito alla disdetta degli accordi in materia di somministrazione. La nota:
“All’operato di Rappuoli e GSK siamo già vaccinati – è l’esordio dei lavoraori – facciamo chiarezza su alcuni aspetti industriali non secondari. Il sito di vaccini di Siena e Rosia non produce più antinfluenzali. Opera da sito di supporto ad altri in Francia, Belgio e Canada. Ma Siena era il leader mondiale della produzione, dall’antigiene alla packaging. Al posto di alcuni edifici, ci sono nuovi laboratori con molti precari. GSK ha scelto di non stare nella battaglia contro il covid 19 con un vaccino, ma con un farmaco che produrrà nel Lazio, in accordo con un altra azienda farmaceutica toscana. Aziende che hanno beneficiato di non poco supporto economico pubblico”.
“Allo stesso tempo GSK accantona alcuni licenziamenti, fa uno strappo con i sindacati proprio in materia di diritto al lavoro dei precari e somministrati, non riconoscendo gli accordi del 2011 voluti da Novartis. Allo stesso tempo GSK continua il lavoro per trasferimento dei prodotti di punta di Siena e Rosia (compreso Bexero), verso altri siti. In cambio si dovrebbe produrre il famoso adiuvante per il vaccino covid19, che molte aziende farmaceutiche lo hanno già scavalcato con la loro ricerca”.
“Mentre scriviamo questo comunicato – si prosegue – sono scaduti o stanno per scadere alcuni contratti di somministrazione. Moltissimi andranno a casa. E le agenzie di lavoro, hanno già selezionato i loro sostituti. Questo si contrappone a manager privi di reparti e progetti, pagati anche diverse decine di miglia di euro l’anno”.
“Di quale operato di Rappuoli dovremmo essere soddisfatti ? Ci scusi l’ex AD del sito di Siena e Rosia, se da gennaio faremo partire in tutti i presidi sanitari, e farmaceutici una contro campagna di comunicazione dal titolo. Ti somministreresti un vaccino precario?” conclude il coordinamento.