Questa mattina un folto gruppo di ristoratori di Siena, oltre cento, si sono ritrovati in Piazza del Campo per consegnare simbolicamente le chiavi dei loro locali al sindaco Luigi De Mossi, in segno di protesta verso le decisioni del Governo in merito alla ripartenza delle attività nella fase 2.
Col dovuto distanziamento, gli imprenditori hanno depositato in un apposito contenitore le chiavi con insieme il biglietto da visita dei locali e la targhetta in plastica con scritto nome e cognome del titolare e il nome dell’attività. Oltre alle chiavi, che saranno portate a Roma nelle mani del premier Conte, gli operatori hanno consegnato al sindaco un documento ufficiale per avanzare richieste e rendere note le proprie necessità al fine di tutelare le attività ed i dipendenti.
Dopo la consegna, il gruppo è stato ricevuto dal primo cittadino senese, che ha sottolineato la necessità di far tornare a lavorare al più presto le persone: “Altrimenti che queste ricevano dei sussidi per mantenere i dipendenti e tenere in piedi l’attività, in attesa della possibilità di riaprire compiutamente” ha detto.
E’ mia intenzione andare a Roma per consegnare al Presidente del Consiglio, le chiavi che i ristoratori senesi mi hanno affidato oggi – aggiunge il sindaco – Come Amministrazione crediamo che attività cosi importanti e decisive per le città d’arte non possano essere penalizzate in questo modo. Nessuno pretende, in un momento come questo, che non ci siano delle prescrizioni ben precise, ma allo stesso tempo ci vuole chiarezza e puntualità. Rischiamo che moltissime attività chiudano per il perdurare di queste restrizioni. Nessuno sottovaluta il virus ma allo stesso tempo noi crediamo che sia necessario prendere dei provvedimenti tali da consentire in una prima fase la ripresa e dopo la completa apertura delle attività di ristorazione”.
“Il gruppo “Ristoratori senesi” nasce da un’ unione – spiega Gabriele Liberati – 4 giorni fa siamo partiti in 7 e ci siamo trovati stamattina ad essere circa 150. In virtù, di questo è ovvio che sono stati lasciati da parte gli individualismi personali, come gli orientamenti politici o le rivalità tra contrade. Stamattina abbiamo raggiunto un grande obiettivo, mettendo nelle mani del nostro Sindaco Luigi De Mossi le chiavi delle nostre attività accompagnate da un documento ufficiale firmato da tutti gli aderenti. Abbiamo da subito precisato di non voler manifestare contro l’amministrazione, abbiamo chiesto aiuto, collaborazione e dialogo per dare luce ai problemi e le necessità condivise da tutti e lo abbiamo fatto pacificamente, con educazione ed umiltà. Per questo, il Sindaco si è mostrato disponibile ed entusiasta ad accogliere il nostro appello in quanto, come Lui stesso ha dichiarato stamattina “la nostra è un’economia fragile come il cristallo di Boemia, molto resistente ma al contempo molto delicata”. Abbiamo sentito il bisogno e la necessità di comunicare in maniera diretta che una riapertura a queste condizioni non è pensabile e dobbiamo proteggere le nostre attività ed i nostri dipendenti. Abbiamo avuto una riconferma di quanto il Sindaco ci appoggi, con le parole che ha pronunciato pubblicamente in Piazza del Campo, ovvero che, nonostante i provvedimenti presi negli ultimi giorni al fine di tutelare le nostre imprese, “se non c’è la possibilità di riaprire ci devono essere le risorse economiche per potervi consentire di aspettare il momento della riapertura, per poter aprire in maniera corretta. L’alternativa è solo questa. Io farò tesoro di queste chiavi”.