Il decano dei carabinieri Luciano Fattorini in congedo. Comandante della stazione di Rapolano per 29 anni

Di Redazione | 11 Aprile 2019 alle 10:23

Il decano dei carabinieri Luciano Fattorini in congedo. Comandante della stazione di Rapolano per 29 anni

Dopo 46 ani di onorato servizio

Dopo 46 anni di onorato servizio il Luogotenente Luciano Fattorini, in occasione del proprio congedo, è stato ricevuto dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siena, Colonnello Stefano di Pace, per il saluto di commiato e la consegna di una targa ricordo, alla presenza di numerosi colleghi che si sono stretti con affetto attorno al “decano” fra i carabinieri della Provincia.

Originario di Città della Pieve, si era arruolato nel settembre 1983, frequentando per due anni le scuole sottufficiali di Velletri e Firenze. Destinato alla Legione Sardegna, ha prestato servizio per dieci mesi in Barbagia, alla Stazione  di S.Efisio, in Provincia di Nuoro. Dopo tre anni di Battaglione Carabinieri a Firenze, dal 1978 al 1983 milita come capo equipaggio presso l’aliquota radiomobile del NORM della Compagnia di Signa. Dal 16 gennaio 1983 al 23 luglio 1990 è stato Comandante della Stazione di San Giovanni D’Asso e dal giorno successivo sino ad oggi è stato comandante della Stazione di Rapolano Terme, dunque per ben 29 anni. È sempre stato in prima linea per interventi di qualunque tipo su richiesta della centrale operativa, affrontando sempre con piglio deciso e professionalità ogni situazione, dimostrando in tal modo un encomiabile spirito di servizio. Al Luogotenente Fattorini, molto conosciuto ed apprezzato a Rapolano e dintorni, va il saluto affettuoso e riconoscente dei Carabinieri di Siena e del loro Comandante.

A marzo 2018 aveva ricevuto un encomio con la seguente motivazione:

“comandante di stazione distaccata, ricevuta nottetempo la segnalazione di un giovane allontanatosi dalla propria abitazione con propositi suicidi, benche’ libero dal servizio, evidenziando generoso slancio altruistico, ferma determinazione e non comune senso del dovere, non esitava, unitamente a militare dipendente, a intraprendere le difficili ricerche, pervenendo al suo rintraccio in zona boschiva, poco dopo che si era impiccato ad un albero e riuscendo con tempestiva azione a liberarlo dal vincolo della corda ed a
rianimarlo, scongiurando piu’ gravi conseguenze.”



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